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Antiabortista, contro le unioni civili e appassionato di santi: chi è il presidente della Camera Fontana

Ultraconservatore e tradizionalista, il 42enne leghista eletto a Montecitorio è cresciuto in una casa popolare, ha tre lauree ed è un grande appassionato di calcio. Ha ideato il Congresso della famiglia nella sua Verona

Pubblicato:14-10-2022 16:50
Ultimo aggiornamento:15-10-2022 17:26

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ROMA – Tifoso del Verona, cattolico, gran studioso, appassionato di politica estera e del calendario dei santi. È Lorenzo Fontana, 42 anni, il nuovo presidente della Camera. È nato a Verona il 10 aprile 1980, nel segno dell’ariete. Viene dal quartiere Saval, dove è cresciuto in una casa popolare. I suoi genitori erano addetti alle pulizie in un ospedale, poi la mamma ha fatto l’infermiera e il papà il tecnico.

Fontana inizia a militare nella Lega a sedici anni. Grande appassionato di calcio, frequenta a lungo la curva gialloblù. Ha tre lauree: in Scienze Politiche, in Storia e in Filosofia all’Università pontificia San Tommaso d’Aquino Angelicum, dove sta studiando per ottenere la quarta.

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Europarlamentare per due mandati, dal 2009 al 2018, negli anni a Strasburgo conosce e frequenta Salvini ed è colui che salda il legame tra il segretario leghista e Marine Le Pen (“Un’alleanza storica che ho contribuito a stipulare”, dice Fontana).

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Ultraconservatore e tradizionalista, da sempre ha messo in primo piano nell’attività politica la sua fede cattolica. In prima fila contro l’aborto, l’eutanasia, le unioni civili, lo ius soli. È stato l’ideatore del Congresso della famiglia di Verona. Sui suoi profili social, quasi ogni mattina, ricorda il santo del giorno, con immaginetta e citazione.

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Sposato con Emilia Caputo, napoletana, ha una figlia di nome Angelica. Per le sue nozze scelse il doppio rito, canonico e tridentino. Quest’ultimo prevede la celebrazione in latino. A sposarlo don Vilmar Pavesi, che lo conosce dai tempi di Verona e che oggi dice messa a Roma, nella chiesa di Santissima Trinità dei Pellegrini, a due passi da Campo de’ Fiori. Non è raro, poco dopo l’alba, incontrare il neoeletto presidente della Camera assistere alla messa di don Vilmar prima di gettarsi nell’agone politico quotidiano.

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