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Soumahoro visita il palazzo occupato a Bologna, la Lega s’indigna: “Inaccettabile”

Il parlamentare di Si-Verdi tra gli occupanti di Casa Vacante. Il Carroccio: "Il Pd prenda le distanze"

Pubblicato:14-10-2022 15:33
Ultimo aggiornamento:14-10-2022 15:34

Aboubakar Soumahoro
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BOLOGNA – Ieri a Roma l’ingresso in Parlamento con gli stivali sporchi di fango, il giorno prima la visita ad una palazzina occupata di Bologna: Aboubakar Soumahoro, neodeputato della lista Si-Verdi, mercoledì ha incontrato gli attivisti del collettivo Luna che poco più di una settimana fa hanno preso possesso dell’immobile di proprietà Asp in via Capo di Lucca 22, ribattezzandolo Casa Vacante. “Tra la tanta solidarietà ricevuta, ringraziamo Soumahoro per essere passato a Casa Vacante”, fa sapere Luna con un post pubblicato oggi su Facebook e annessa foto di Soumahoro in mezzo a un gruppo di occupanti. Quello del parlamentare è un “segno di giustezza e volontà di costruire percorsi politici che spostino equilibri, rimanendo ‘con i piedi nel fango'”.

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LA REAZIONE DELLA LEGA: INIZIATIVA VERGOGNOSA E INACCETTABILE

Contro l’iniziativa di Soumahoro si scaglia subito la Lega bolognese: “È vergognoso e inaccettabile che rappresentanti delle istituzioni alimentino dinamiche illegali e violente come le occupazioni”, afferma in una nota il consigliere comunale Matteo Di Benedetto. “Proprio oggi ho chiesto in Question time al sindaco Matteo Lepore cosa intendesse fare in merito all’occupazione in via Capo di Lucca. La risposta è stata il silenzio. Lepore non si è presentato- sottolinea il leghista- e non ha nemmeno lasciato una risposta da leggere a qualche altro assessore. Ora ne comprendiamo il motivo. Suppongo ci sia parecchio imbarazzo visto che un neo-eletto parlamentare di sinistra è appena andato a solidarizzare con gli occupanti abusivi”.


“IL PD PRENDA LE DISTANZE E SGOMBERI SUBITO L’IMMOBILE”

Per questo “invitiamo il Pd a prendere le distanze da Aboubakar Soumahoro, a condannare con forza l’occupazione abusiva e a sgomberare quanto prima l’immobile. Non può passare il messaggio che a Bologna i violenti hanno la meglio e possono imporsi sul resto della comunità”, aggiunge Di Benedetto: “Non possono esserci cittadini di serie A e di serie B, coi primi che rispettano le regole e i secondi che fanno della violenza uno strumento di imposizione e autolegittimazione. Altro che democrazia, qui si torna all’età della pietra”.

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