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Nozze a marchio Piemonte, la Regione nella guerra del wedding

Il centrodestra apre alla proposta 5 Stelle: le eccellenze locali in un brand per attrarre gli stranieri che si sposano in Italia

Pubblicato:14-10-2022 16:24
Ultimo aggiornamento:14-10-2022 16:24

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Un brand d’eccellenza per le aziende del wedding piemontese. Perché tanti dall’estero vengono a sposarsi in Italia, ma scelgono altre regioni come Lombardia e Toscana. E’ la proposta per la promozione del settore matrimoni presentata dalla capogruppo 5 Stelle a Palazzo Lascaris Sarah Disabato, che la racconta alla ‘Dire’: “Il Piemonte ha tutte le caratteristiche per essere la Regione prescelta per questo tipo di eventi, ma al momento non è tra le prime cinque in classifica in Italia: è dietro Toscana, Lombardia, Veneto, Campania e Puglia”. Manca “una politica di valorizzazione e promozione”, mentre le altre Regioni “hanno fatto marketing sul tema. Sia Veneto che Puglia hanno delibere” a proposito. Il brand d’eccellenza serve a identificare l’artigianato più raffinato: “Vogliamo creare un marchio d’eccellenza da dare ad aziende e operatori del settore altamente formati”. Disabato pensa anche a “una formazione aggiuntiva da parte della Regione sul marketing territoriale, perché non si tratta di vendere solo il prodotto, ma anche il territorio, per farci conoscere nel resto del mondo”. Le aziende col marchio d’eccellenza potranno poi essere incluse nei siti istituzionali della Regione e in VisitPiemonte, perché “la legge si rivolge principalmente al turismo dall’estero”.

Disabato (M5S): “Settore da far ripartire, ma il turismo mette tutti d’accordo”

L’idea è venuta alla pentastellata durante una manifestazione con Federmep (Feder matrimoni) nei periodi più difficili della pandemia. Poi ci ha lavorato sopra con la Cna di Torino. “Questa filiera rappresenta l’eccellenza, un prodotto locale e lavorato di fino. Penso a orafi, sarti, chef e pasticceri”. Per i matrimoni poi servono le giuste location: Disabato pensa alle dimore storiche o a castelli come quelli di Montaldo e di Collegno. Ma anche la natura può essere adatta: “Colline, laghi, ora in tendenza ci sono anche i borghi, e in Piemonte diversi sono stati riqualificati”. Il centrodestra ha aperto al provvedimento: “Inizialmente mi hanno detto che l’idea gli piaceva”. Disabato ne ha parlato anche con l’assessora alla Cultura Vittorio Poggio e “sembrava esserci condivisione: quando si parla di Piemonte e turismo si mettono tutti d’accordo”. In Piemonte il settore conta 2.000 aziende, 15.000 addetti e un fatturato di diversi milioni di euro. Gli ultimi dati disponibili, del 2018, contano 13.000 matrimoni in Piemonte. Ora la legge andrà al Consiglio delle autonomie locali per i pareri dei soggetti interessati fino al quattro novembre.


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