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Il monito dell’Anpi: “Banalizzare la minaccia nucleare è follia”

Gianfranco Pagliarulo, presidente dell'Associazione partigiani, parla all'Agenzia Dire del rischio escalation sulla guerra in Ucraina

Pubblicato:14-10-2022 14:29
Ultimo aggiornamento:14-10-2022 14:29

Gianfranco Pagliarulo Anpi
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ROMA – “Io non se la minaccia nucleare sia molto vicina, so però che se ne parla. E questa è la grande novità del tempo drammatico che viviamo”. Lo ha detto all’agenzia Dire il presidente nazionale dell’Associazione nazionale partigiani d’Italia, Gianfranco Pagliarulo, a margine della conferenza stampa ‘Il centenario della marcia su Roma: l’Anpi in campo per la memoria antifascista’, organizzata a Roma presso la sede nazionale Anpi.


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“La minaccia nucleare c’è dai tempi di Hiroshima – ha ricordato Pagliarulo -, ma durante tutto il periodo della guerra fredda, per oltre un cinquantennio, è stata un tabù, vale a dire che era così evidente, c’era una così diffusa consapevolezza che uno scontro nucleare non avrebbe avuto né vinti né vincitori ma soltanto superstiti che questa eventualità, di fatto, non c’era. Era l’equilibrio del terrore”.


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Il presidente Anpi ha proseguito: “È successo qualcosa negli ultimi mesi, un cambio di passo drammatico, dove siamo passati dell’equilibrio del terrore a un terrore senza equilibrio. Vale a dire che l’eventualità di una guerra nucleare, pur ritenendosi improbabile, pur ritenendosi remota, pur ritenendosi di difficile realizzazione, si è ritenuta possibile e questa è una grande novità”.

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“L’altra grande novità – ha concluso Pagliarulo – è la banalizzazione di questa eventualità, come se fosse normale, come se vivessimo in un mondo in cui è normale la possibilità di uno scontro atomico. Io trovo tutto ciò aberrante e trovo che il sostantivo utilizzato dal Papa a questo proposito sia il più appropriato di tutti: si tratta di una pazzia“.

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