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Il Pd contro Fontana: “No a un presidente omofobo”. Verdi-Sinistra: “Dio, Putin e famiglia”

Le proteste dell'opposizione per l'elezione del vice Salvini alla guida di Montecitorio

Pubblicato:14-10-2022 12:08
Ultimo aggiornamento:15-10-2022 17:25

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ROMA – “No a un presidente omofobo e Pro Putin”. Si apre con la protesta del Pd la seduta della Camera che ha eletto Lorenzo Fontana a presidente di Montecitorio. A reggere lo striscione Alessandro Zan e Rachele Scarpa.

“In aula, contro la candidatura di Fontana. La destra vuole eleggere un Presidente della Camera amico di Putin, contro i diritti delle donne, esplicitamente omofobo. Lo scivolamento verso Orban inizia affidando il Parlamento a due figure divisive e reazionarie. L’ossessione della destra contro i diritti emerge già nei primi due giorni di legislatura“, dice Alessandro Zan, padre del ddl sull’omotransfobia arenatosi nella precedente legislatura. Su richiesta del presidente anziano Ettore Rosato lo striscione è stato rimosso.

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LETTA: “L’ITALIA NON MERITA QUESTO SFREGIO”

E dopo l’elezione di Fontana, arriva il duro commento del segretario del Pd, Enrico Letta, che su Twitter scrive: “Peggio di così nemmeno con l’immaginazione più sfrenata. L’Italia non merita questo sfregio“. E fonti del Nazareno fanno sapere: “Per l’elezione di Fontana il primo a festeggiare è Vladimir Putin, alla faccia della tanto sbandierata continuità e della presunta svolta moderata raccontata da alcuni commentatori“.

“La verità è che tra ieri e oggi si è consumato un ulteriore inquietante slittamento a destra – continuano le fonti dem -. Il Pd ha fatto una campagna elettorale di contrapposizione forte verso questa stessa destra, denunciando i rischi di una deriva che era prevedibilissima già prima del voto. Siamo stati gli unici a farlo. La realtà di queste ore si è incaricata di dimostrare che avevamo ragione e che serviva una campagna durissima. Come durissima e intransigente sarà la nostra opposizione a partire da oggi”.

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GRIMALDI (VERDI-SINISTRA): “QUESTA È LA DESTRA ITALIANA”

“Dio, Putin e famiglia”. Marco Grimaldi, deputato di Verdi-Sinistra Italiana, commenta così l’elezione di Lorenzo Fontana a presidente della Camera. Su Facebook il parlamentare affianca la foto in bianco e nero dell’avvento del fascismo nell’aula di Montecitorio con quella di oggi. “Tono su tono. Dal nero vecchio al nero nuovo. Loro applaudono in piedi, le opposizione sedute in silenzio. Non è bastato il tempo per prendere atto dell’elezione di Ignazio Benito Maria La Russa a presidente del Senato, per tracciare nella mente le distanze culturali e incolmabili (invisibili ahimè a molti commentatori) fra le sue scaltre parole e quelle limpide di Liliana Segre“, dice Grimaldi accostando il voto di ieri al Senato con quello di oggi a Montecitorio.

L’immagine postata da Grimaldi su Facebook

Grimaldi aggiunge: “Ora dobbiamo fare i conti con l’elezione di Lorenzo Fontana a presidente della Camera. Il Fontana delle famiglie Arcobaleno che non esistono, della negazione del diritto all’aborto. Le destre hanno ritrovato l’unità attorno a una figura che dalla garanzia istituzionale, dall’understatement, da quella mitezza e di quel rispetto di cui ha parlato Segre non poteva essere più lontana. Nostalgici e sovranisti, reazionari e misogini, post-fascisti e neo-ideologi del rancore. Altro che pace e Costituzione. Non vi stupite, questa è la destra italiana – sottolinea il deputato di Verdi-Sinistra – E non abituiamoci, né accontentiamoci di indignarci, perché molte delle responsabilità della loro forza sono ancora tutte presenti. Come ho già detto, sarà un lavoro duro, di resistenza, il nostro. Lo penso più di prima. È già cominciato”.

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