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L’Emilia-Romagna progetta di abbattere gli scoiattoli grigi: bufera sulla Regione

Dalla consigliera ex M5S Gibertoni ai deputati della Lega fino all'Enpa: tutti contrari alla decisione della giunta Bonaccini di eradicare la pericolosa specie con il gas

Pubblicato:14-10-2021 17:45
Ultimo aggiornamento:15-10-2021 17:49

scoiattolo grigio
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BOLOGNA – Lo scoiattolo grigio, considerato a livello internazionale una delle 100 specie invasive più dannose al mondo, mette in ansia anche l’Emilia-Romagna. Dalla provincia di Piacenza, infatti, sono arrivate le prime segnalazioni della presenza di questo animale, originario del Nord America. E così la Regione ha subito approntato un piano per il rilevamento precoce e l’eradicazione rapida della specie, approvato nei giorni scorsi dalla Giunta Bonaccini nelle more del piano nazionale (di cui ad oggi c’è solo una bozza, formulata l’anno scorso).

Ad oggi in Italia è censita la presenza dello scoiattolo grigio in Piemonte, Liguria e Lombardia, ma anche in Emilia-Romagna si teme “un imminente ingresso della specie sul territorio regionale e la possibilità che la stessa possa espandersi lungo l’asta fluviale del Po, con la conseguente prevedibile colonizzazione, in breve tempo, dell’intero territorio emiliano-romagnolo”.

Ma perché questo piccolo roditore fa tanta paura? A quanto pare, al di là del tenero aspetto, la specie può “produrre importanti impatti negativi sia sugli ecosistemi colonizzati sia sulle attività antropiche”, si legge nella delibera della Giunta Bonaccini. Sulla vegetazione, ad esempio, e in particolare nei boschi, lo scoiattolo grigio scorteccia gli alberi che, di conseguenza, sono “maggiormente suscettibili di attacco da parte di malattie e parassiti”. Per quanto riguarda le produzioni agricole, invece, attacca in particolare “i noccioleti, di cui consuma le nocciole prima della loro completa maturazione e fino ad esaurimento della disponibilità, dopo circa quattro mesi, provvedendo nel frattempo a sottrarre una quota significativa di semi che immagazzina nel terreno o in cavità negli alberi per un uso successivo nei mesi tardo autunnali e invernali quando le risorse alimentari scarseggiano”.


Lo scoiattolo grigio nordamericano è un pericolo anche per la specie europea, di cui “determina l’estinzione delle popolazioni locali grazie a una maggior efficienza nello sfruttamento delle risorse ed in alcuni casi anche mediante meccanismi parassitologici”. Non solo. Questo animaletto può anche “predare uova e nidi di uccelli e competere con specie forestali autoctone per l’uso di cavità arboree”.

Il monitoraggio messo in campo dalla Regione Emilia-Romagna si concentrerà, in questa prima fase, nei territori al confine con le provincie di Lodi, Cremona e Rovigo, in particolare nella zona del Delta del Po (che è area protetta). L’intervento dovrà essere attivato “anche a seguito di una sola segnalazione, verificata da tecnici esperti, di uno o più esemplari della specie”. In caso di avvistamento, nella zona saranno piazzate delle fototrappole per delimitare l’area e segnalare eventuali “corridoi di espansione della specie”. Dopo i primi 10 giorni di monitoraggio, individuata l’area di maggior presenza della specie, saranno attivate le vere e proprie modalità di cattura con gabbie-trappola dotate di esche alimentari, innescate per cicli consecutivi di tre o quattro giorni alternati a periodi di pausa di due settimane, in modo da “far abituare gli animali alla loro presenza”. Di ogni animale catturato dovrà essere annotato sesso, peso, stato riproduttivo e lunghezza del piede posteriore. Tutti gli scoiattoli grigi intrappolati saranno subito soppressi in loco utilizzando CO2, mentre le carcasse dovranno essere interrate ad almeno 50 centimetri di profondità in un terreno adeguato. Altre specie di animali eventualmente catturate saranno invece subito liberate sul posto.

GIBERTONI (EX M5S) “VERGOGNOSO STERMINIO”

In Emilia-Romagna sta per essere messo in atto un “vergognoso sterminio dello scoiattolo grigio“. Ad andare all’attacco della Regione è la consigliera ex M5s Giulia Gibertoni, che chiama in causa la Giunta Bonaccini per la delibera approvata nei giorni scorsi con cui si dà il via libera al piano di “rilevamento precoce ed eradicazione rapida” del piccolo roditore con l’anidride carbonica. Proprio contro queste modalità punta il dito Gibertoni, che ritiene “feroce e vergognoso far pagare a una specie animale le conseguenze di specifiche azioni umane”.

Secondo la consigliera sarebbe “necessario, prima di compiere lo sterminio di un’intera specie, compiere ulteriori studi per approfondire l’inquadramento dello scoiattolo grigio in relazione all’ambiente naturale”. E se proprio la sua presenza deve essere srginata, “perché non utilizzare metodi ecologici, vedi la sterilizzazione degli animali, come fatto in Gran Bretagna”, sostiene Gibertoni. La consigliera ex M5s, tra l’altro, sottolinea che la presenza dello scoiattolo grigio in Emilia-Romagna è imputabile “a una specifica introduzione da parte dell’uomo”. È quindi “dubbia la possibilità di eradicazione assoluta di una specie, tranne in condizioni molto particolari quali un ambiente circoscritto e confinato”.

ENPA: “LA REGIONE FACCIA DIETROFRONT, MEGLIO CENSIRE ANIMALI E TENTARE CON STERILIZZAZIONE”

Anche l’Enpa si schiera contro la Regione Emilia-Romagna: “La notizia delle uccisioni degli scoiattoli grigi sta suscitando un grande malcontento tra i cittadini- afferma l’Ente protezione animali- chiediamo alla Regione di rivedere immediatamente questa decisione“. L’Enpa chiede dunque alla Giunta Bonaccini di fare marcia dietro rivedendo il piano, fermando gli abbattimenti e prevedendo un monitoraggio per censire la popolazione.

“Al contempo si possono valutare progetti alternativi e sostenibili che non comportino uccisioni– sostiene l’Enpa- eradicazione non è sinonimo di uccisione e quindi si può intervenire anche diversamente, ad esempio con la protezione per i noccioleti e favorendo la presenza dello scoiattolo rosso con la piantumazione di specifiche essenze”. L’ente si dice “consapevole della complessità del tema e degli obblighi di legge, ma altrettanto coscienti che gli ‘stermini’ non servono a nulla. Anche gli scoiattoli grigi, come altri animali, si muovono liberamente e si espandono in base alle risorse disponibili e su quest’ultimo aspetto si dovrebbe intervenire”.

LEGA: “STOP AL MASSACRO, CRUDELE E INUMANO UCCIDERLI COL GAS

L’Emilia-Romagna fermi “il massacro degli scoiattoli grigi”. L’appello questa volta arriva dalla Lega, da parte del deputato Filippo Maturi (responsabile Benessere animale del Carroccio) e del capogruppo in Regione Matteo Rancan. “La Giunta Bonaccini ha sentenziato la morte di centinaia di scoiattoli grigi in un modo orribile- attaccano i leghisti- prima rinchiusi in contenitori plastici ermetici e poi gasati con anidride carbonica. Una scelta crudele e inumana per contenere una specie alloctona che può, sì, compromettere l’equilibrio faunistico della regione, ma che non merita di essere vittima di un vero e proprio massacro”. In Gran Bretagna, ad esempio, “in situazioni simili si adoperano metodi alternativi come la sterilizzazione- segnalano Maturi e Rancan- chiediamo sia fatto un dietrofront e vengano tutelati i diritti degli animali. Fermiamo questo massacro”.

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