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VIDEO | Riciclo di carta e cartone: Unirima presenta il rapporto 2020

Oltre 6,56 milioni di tonnellate di carta da macero prodotta in Italia in uscita da 600 impianti di recupero e riciclo: i numeri del Rapporto sull’Economia Circolare sono stati presentati oggi a Roma

Pubblicato:14-10-2020 15:02
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 20:03

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ROMA – Oltre 6,56 milioni di tonnellate di carta da macero (Materia Prima Secondaria) prodotta in Italia in uscita da 600 impianti di recupero e riciclo distribuiti capillarmente sul territorio, l’effetto del lockdown per l’emergenza CoVid-19, riduce la raccolta differenziata di carta e cartone con un calo stimato per il 2020 pari al 3,2%, a cui e’ pero’ corrisposto un incremento dei prezzi che erano drasticamente calati dal 2018 fino al primo trimestre 2020. Tiene l’export malgrado la chiusura del mercato cinese. Sono i numeri del Rapporto Unirima 2020 sull’Economia Circolare, realizzato da Althesys e presentato oggi a Roma dal direttore Generale dell’Unione nazionale imprese recupero Francesco Sicilia

“Il contesto del settore della raccolta, recupero, riciclo e commercio della carta, perno storico dell’industria green italiana e’ segnato anche dagli effetti della grave crisi economica causata dalla pandemia. L’importanza primaria di tale fondamentale comparto industriale italiano nello sviluppo dell’economia circolare richiede che siano trovate soluzioni volte in particolare a supportare l’export per assorbire il surplus strutturale di produzione di carta da macero”, spiega il presidente di Unirima, Giulio Tarallo, nel presentare il rapporto. La produzione di materia prima secondaria “deve avere un ruolo di primo piano in una ripresa economica che voglia far il piu’ possibile leva sulla sostenibilita’ e la green economy- prosegue Tarallo- La recente firma del decreto End of Waste, che disciplina la cessazione della qualifica di rifiuto, e il recepimento del cosiddetto Pacchetto Economia Circolare con cui il Governo ha chiarito che la nuova definizione di rifiuti e’ tale ai soli fini del calcolo degli obiettivi di riciclo e non per affidarne la privativa ai comuni, rappresentano due importanti strumenti in questa direzione”.


“Bisogna dare ora concretezza all’indirizzo generale del governo di incentrare il Recovery Plan sulla sostenibilita’ e sulla green economy con misure volte a rimuovere alcuni punti di debolezza storici del nostro Paese, che da anni frenano lo sviluppo, facendo perno sulla semplificazione, normativa e fiscale, e sugli investimenti in innovazione tecnologica”, continua il presidente di Unirima, Giulio Tarallo”. Il Rapporto Unirima 2020, giunto alla terza edizione, analizza l’andamento della filiera della carta in Italia, con i dati sul settore e la dinamica dei prezzi aggiornati al 2020 e fornisce un quadro aggiornato sui mercati e gli scenari internazionali, esplorando le possibili evoluzioni del comparto nella ripresa economica con particolare riferimento alla normativa nazionale.

57% CARTA ITALIA DA RICICLO, CARTA E CARTONE 1/5 DIFFERENZIATA

Il 57% della produzione totale italiana di carta immessa sul mercato e’ effettuata mediante fibre da riciclo. Nel 2019, in un quadro di stagnazione dell’economia nazionale, la produzione italiana di carta e cartone e’ stata in calo del 2% rispetto all’anno precedente. Di queste, circa 4,6 milioni di tonnellate sono per imballaggi e i restanti 4,3 milioni altre tipologie di produzioni cartarie. 

Carta e cartone raccolte costituiscono circa il 20% della raccolta differenziata complessiva dei diversi materiali provenienti dai rifiuti urbani, rimanendo cosi’ la principale frazione tra quelle raccolte dai Comuni. Nel 2019 la raccolta differenziata comunale ha superato le 3,5 milioni di tonnellate, equivalente a circa 57,5 kg per abitante, in crescita di circa 102.000 tonnellate sull’anno precedente grazie all’incremento nel Meridione. Cala la raccolta differenziata nel 2020, con un quantitativo stimato pari a 3,4 milioni di tonnellate. Nel 2019 la produzione di carta da macero (materia prima secondaria) in uscita dagli impianti di recupero/riciclo si e’ attestata sulle 6,56 milioni di tonnellate, in riduzione rispetto al 2018, delle quali 1,82 milioni sono state esportate mentre 4,75 milioni sono state usate dalle cartiere italiane.

La raccolta differenziata di carta e cartone nel canale domestico – segnala il Rapporto Unirima 2020 – e’ effettuata da aziende pubbliche e private mentre quella derivante da attivita’ commerciali, artigianali, industriali e di servizi e’ svolta da imprese private del settore della gestione dei rifiuti che sono spesso attive anche nelle successive fasi di selezione, valorizzazione e trading. Gli impianti di trattamento rifiuti che ricevono carta e cartoni sono circa 600 e sono distribuiti in modo capillare sul territorio nazionale. Quelli che ricevono la raccolta differenziata di carta dai Comuni sono 364 con una distanza media di 16,2 km dai bacini di raccolta: il 42% e’ presenti al Sud, il 39% al Nord e il 19% al Centro Italia Il mercato dei maceri “viene da una fase di profonda crisi per gli impatti congiunti di diversi fattori, sia nazionali che internazionali”, avverte Unirima. A livello globale, le conseguenze della guerra dei dazi tra Cina e Stati Uniti, le politiche restrittive attuate dal governo cinese sulle importazioni di materiali di recupero e la saturazione dei mercati alternativi meno competitivi hanno portato ad avere, in particolare nel 2019, una forte riduzione dei prezzi per effetto della domanda debole e incapace di assorbire il surplus produttivo europeo pari a circa 8 milioni di tonnellate. In Italia, le quotazioni dei maceri hanno, pertanto, registrato un crollo soprattutto nel 2019, come testimoniato dal -88% nel caso del cartone nel tra gennaio e dicembre, valore poi diventato quasi nullo nel primo trimestre 2020 toccando cosi’ il minimo storico. 

Questo scenario – prosegue Unirima – ha registrato un brusco mutamento durante il lockdown, con gli impianti di trattamento rifiuti per la produzione di materia prima secondaria rimasti operativi, poiche’ inseriti tra i settori essenziali dell’economia, ma per la scarsa raccolta differenziata il comparto ha incontrato difficolta’ nel soddisfare la domanda di carta da macero sul mercato. Ne e’ quindi corrisposto un aumento vertiginoso dei prezzi che si e’ poi assestato su valori piu’ bassi e successiva leggera ripresa a settembre 2020. Da piu’ di quindici anni, l’Italia e’ esportatrice netta di maceri, “grazie alla capacita’ delle imprese del settore che hanno saputo trovare uno sbocco al surplus di carta da macero”, segnala Unirima. Tra 1998 e 2019, mentre le importazioni sono passate da circa 854.000 a 311.000 tonnellate, le esportazioni sono salite da 42.000 a 1.800.000 tonnellate. In particolare, a partire dal 2013, il saldo netto si e’ mantenuto intorno a circa 1,5 milioni di tonnellate all’anno. In conseguenza delle difficolta’ incontrate dal comparto, nel 2019 si registra una contrazione per l’export di maceri, che passa da 1,9 milioni del 2018 a 1,8 milioni di tonnellate (-5%). Le esportazioni verso la Cina registrano un crollo verticale dell’83%, passando da 592.500 tonnellate nel 2018 alle 98.466 tonnellate nel 2019, nel 2016 si esportavano in Cina circa 1 milione di tonnellate. Aumentano le esportazioni verso gli altri principali partner, l’Indonesia in particolare scalza la Cina dalla posizione di primo partner commerciale, passando da un’incidenza del 6% nel 2015 ad una del 22% nel 2019. Tra le altre nazioni, Turchia e Vietnam segnano incrementi particolarmente marcati. Le esportazioni verso la prima salgono, infatti, da circa 60.000 tonnellate nel 2018 a 205.500 tonnellate nel 2019 (+243%), mentre i flussi verso la seconda passano da poco piu’ di 114.700 a 203.000 tonnellate (+77%). 

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