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Lo stop alle feste manda in crisi gli animatori: “Siamo fantasmi, dimenticati da governo”

Già messi a dura prova dal lockdown, gli animatori delle feste per bambini avevano appena ricominciato a lavorare. Le nuove restrizioni "sono una tragedia"

Pubblicato:14-10-2020 11:19
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 20:03

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ROMA – “Per il governo siamo dei fantasmi. Le nuove norme sono una tragedia per il lavoro di noi animatori e una vigliaccata per i bambini che hanno bisogno di stare insieme e socializzare”. Non usa mezzi termini Rudi, all’anagrafe Rodolfo D’Errico, l”animatore dei bambini della Capitale’, nel commentare l’ultimo Dpcm che vieta le feste e restringe a sei il numero di persone non conviventi che è ‘raccomandato’ ricevere in casa.

“AVEVO APPENA RICOMINCIATO A LAVORARE”

“Dopo il periodo buio del lockdown, avevo iniziato da poche settimane a lavorare di nuovo facendo qualche festicciola con pochi bambini- racconta Rudi- ma già ieri mattina molte famiglie mi hanno chiamato per annullare tutti gli appuntamenti che avevo in programma a ottobre”. Quarantadue anni di carriera alle spalle, oltre 5.000 feste animate, fino a febbraio D’Errico era uno degli intrattenitori per bambini più richiesti della Capitale. Un’agenda fitta di appuntamenti che si è fermata allo scorso 3 marzo.

“IL GOVERNO CI HA ABBANDONATI”

“Il governo ci ha abbandonati, io seguo le regole, uso la mascherina, ma da giugno a settembre ho lavorato molto poco perché la gente ha paura e adesso, con queste nuove restrizioni, andrà ancora peggio- lamenta-. Anche noi animatori, però, dobbiamo pagare le bollette e l’affitto, io posso contare sui miei risparmi ma non so per quanto tempo ancora riuscirò ad andare avanti”.


D’Errico punta il dito contro le scelte della politica: “Chiudere prima i ristoranti vuol dire solo che la gente si assembrerà in orari diversi. Insomma alla fine a rimetterci sono sempre gli stessi, bambini e famiglie prima di tutto”. Un ‘animatore infelice’, si definisce Rudi. “Durante la quarantena non ho voluto organizzare feste online, come invece hanno fatto alcuni miei colleghi, perché è una modalità in cui non credo- spiega-. Io devo avere il contatto diretto con i bambini, devo giocarci, creare un rapporto con loro e ora questo è sempre più difficile”, dice. 

















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SPETTACOLI DI MAGIA ONLINE E CACCE AL TESORO IN BICI

Ma anche chi si è reinventato grazie al web, come Paolo Zamparelli, in arte Mago Pablo, lamenta difficoltà per il settore. “Rispetto allo scorso anno ho avuto un calo di introiti di circa il 40%”, racconta il prestigiatore e illusionista da 12 anni sulle scene capitoline. Pablo ha affrontato il lockdown facendo le feste su Zoom, la piattaforma per videoconferenze. “Durante la quarantena ho studiato un modo per realizzare gli spettacoli di magia per bambini online e questa modalità mi ha consentito di risollevarmi, certo guadagnando un po’ meno, ma è piaciuta e mi è stata richiesta anche da alcune grandi aziende per qualche loro evento”, spiega. Fare di necessità virtù, dice il proverbio.

E così per assicurare il distanziamento ed evitare gli assembramenti Maria Jose Carral San Laureano, in arte Chica, ha inventato i bici party con caccia al tesoro itinerante. Pochissimi bambini, tutti in sella, in giro per parchi o giardini a scovare le sorprese che l’animatrice italo-spagnola ha preventivamente nascosto. Durante il lockdown Maria Jose ha organizzato anche feste virtuali. “Mi sono rimboccata le maniche e ho cercato di reinventarmi e pensare a nuove modalità di intrattenimento come, per esempio, il fast painting, ossia dipingere un quadro in diretta, ma rovesciato, con i bambini che devono indovinare di che personaggio si tratti- racconta- non è stato facile perché lo schermo fa da filtro ma l’idea è piaciuta e ho avuto diverse richieste”.

“DOPO NUOVO DPCM IL 50% DELLE FESTE È STATO ANNULLATO”

Certo è che il lavoro è calato. “Non ce l’ho col governo perché capisco bene il motivo per cui si debbano mettere alcune restrizioni, ma non si può negare che il settore dell’animazione ne abbia risentito- sottolinea-. Basti pensare che a settembre dello scorso anno avevo ogni giorno una festicciola, quest’anno ho molti meno ingaggi e dopo la firma del nuovo Dpcm almeno il 50% delle feste che avevo in programma sono state annullate“. Professionista del baby intrattenimento, con 28 anni di esperienza alle spalle, Maria Jose non nasconde di essere al centro di un giro di famiglie benestanti della capitale. “Non mi era mai successo di dover abbassare i prezzi ma adesso, pur di lavorare, ho dovuto rivedere il tariffario, così come hanno dovuto fare molti miei colleghi”, sottolinea. “Il paradosso è che meno bambini ci sono, più aumenta l’impegno dell’animatore perché ogni gioco che viene proposto dura meno tempo, bisogna inventarsi sempre cose nuove, la mascherina non consente ai bimbi di vedere il viso e quindi è difficile lavorare con l’espressività”, dice Maria Jose. Il suo j’accuse è rivolto non alla politica ma “a chi non rispetta le regole, non indossa i dispositivi di protezione, fa assembramenti. Ecco è colpa di queste persone- conclude- se ci troviamo di nuovo in questa situazione”.

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