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VIDEO | “Stop alle violenze tra Armenia-Azerbaigian”, sit in a Roma: “La Turchia va fermata”

Un sit in per chiedere un intervento contro la Turchia, che sostiene l'Azerbaigian per un "progetto imperialista di Erdogan"

Pubblicato:14-10-2020 08:13
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 20:03

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https://youtu.be/hq3Z0tzzkDE

ROMA – “Come già fatto da Francia e Germania, chiediamo all’Italia di condannare l’invasione del Nagorno-Karabakh, nell’interesse del popolo armeno, della stabilità europea e dell’Italia stessa”. Questo l’appello lanciato da Sargis Ghazaryan, ex ambasciatore armeno in Italia ed esponente della Comunità di armeni in Italia, che ieri pomeriggio davanti a Palazzo Montecitorio ha organizzato un sit-in per invocare la fine delle violenze e degli scontri tra Armenia e Azerbaigian per l’autoproclamata repubblica di Artsakh.

Secondo Ghazaryan, il conflitto “è un tassello del progetto imperialista di Erdogan: prima il Medio Oriente, poi il Nord Africa, quindi Cipro e infine l’Armenia. La Turchia, che sostiene l’Azerbaigian, deve essere fermata perché vuole prendere il nostro Paese con l’aiuto di milizie jihadiste già impiegate in Siria e Libia”.


La folla – oltre un centinaio i presenti, con mascherine blu, rosse e arancioni, i colori della bandiera armena – ha intonato lo slogan “Via la Turchia dalla Nato” e applaudito agli interventi degli esponenti politici che in modo trasversale, hanno aderito alla manifestazione.

A intervenire per primo Gennaro Migliore, deputato di Italia Viva. “L’Italia deve rispondere con capacità diplomatica per fermare il massacro in corso nel Nagorno e l’espansionismo turco, affinché sia implementata una soluzione pacifica che garantisca un cessate il fuoco duraturo” ha detto il parlamentare. “Come forza di maggioranza porteremo queste istanze in parlamento domani, in preparazione del prossimo Consiglio europeo, anche perché la presenza di truppe jihadiste è un problema reale che va affrontato”.

Presente anche il senatore Andrea Cangini, di Forza Italia. “Non si può dichiarare un fronte comune contro il terrorismo islamico senza condannare quanto sia illiberale la Turchia di Erdogan” ha detto. “Ma senza un ministro degli Esteri – l’attacco di Cangini – l’Italia non ha neanche una politica estera”.

L’europarlamentare Anna Bonfrisco della Lega, che afferisce al gruppo Identità e democrazia, ha osservato: “Difendendo il popolo armeno l’Europa difende se stessa, ecco perché a poche ore dall’inizio dell’aggressione militare la Lega aveva portato già la questione sul tavolo delle istituzioni europee”.

Paola Binetti, senatrice di Forza Italia, ha avvertito: “La cosa più importante è non tacere davanti a queste violenze o si trasformeranno in un boomerang”. Per la senatrice, quella azera “è un’azione devastante contro la storia e la cultura di un popolo, quello armeno, già vittima di un genocidio”. Binetti ha aggiunto: “Erdogan non può pensare di mortificare diritti e libertà nel suo Paese e poi farlo anche all’estero. L’equidistanza del ministro Di Maio non va bene perché si potrebbe tradurre in complicità”.

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