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G20, Linda Laura Sabbadini è la chair del Women20 Italia

Il W20 è uno degli engagement group del G20, il vertice dei Capi di Stato e di Governo delle principali economie mondiali

Pubblicato:14-10-2020 14:05
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 20:03

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ROMA – Linda Laura Sabbadini, direttrice centrale dell’Istat, è la Chair del W20 (Women20), che si terrà in Italia nel corso del prossimo anno. Il W20 è uno degli engagement group del G20, il vertice dei Capi di Stato e di Governo delle principali economie mondiali. Linda Laura Sabbadini, oltre a ricoprire il ruolo di direttrice centrale dell’Istat, è una pioniera degli studi e delle statistiche di genere, componente di gruppi di alto livello dell’Onu e dell’Ocse, è stata insignita dal Presidente della Repubblica come Commendatore per il ruolo di rinnovamento radicale avuto nel campo delle statistiche ufficiali sociali e di gener. 

“L’Italia guiderà il W20 con molta determinazione- afferma la Sabbadini- Il mondo deve molto alle donne per il baluardo che hanno rappresentato nella lotta contro il Covid-19. C’è un problema di diritti delle donne che deve essere risolto. Ma c’è anche un problema di crescita e di disuguaglianze sociali. Crediamo che l’uguaglianza di genere debba diventare un punto cruciale strategico dell’Agende dei governi, perché avanzare nell’uguaglianza di genere fa aumentare il Pil dei nostri Paese e aiuta a ridurre le disuguaglianze sociali. Le donne sono la metà del mondo, saranno le protagoniste di una vera ripresa equa e sostenibile“. 

Il W20, formato dalle delegazioni dei venti paesi del G20 che si riuniscono ogni anno, è un gruppo di interesse della società civile che ha l’obiettivo di elaborare proposte ai leader mondiali sul gender equality. Nasce in seguito alla Dichiarazione di Brisbane del 2014, in cui i paesi partecipanti, che rappresentano l’80% del Pil mondiale, si impegnano a ridurre del 25% il divario tra uomini e donne nella partecipazione al mercato del lavoro entro il 2025. Il W20 vuole inoltre promuovere l’empowerment economico femminile e una crescita della partecipazione alle attività civili e sociali, nei rispettivi paesi e a livello internazionale, porre fine a tutte le forme di discriminazione e violenza di genere introducendo strumenti e policy volte a contrastare le forme che questo fenomeno sta assumendo, anche in virtù delle nuove tecnologie e delle diverse piattaforme digitali.


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