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Un’onda di luce per i bambini mai nati, la Giornata mondiale del lutto perinatale

Il 15 ottobre si celebra anche in Italia la Giornata mondiale della consapevolezza sulla perdita perinatale e infantile. Eventi in 60 città e alle 19 l'onda di luce

Pubblicato:14-10-2019 07:08
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 15:49

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BOLOGNA – Un’onda di luce da una parte all’altra del mondo per ricordare tutti i bambini mai nati o scomparsi prematuramente: i bimbi morti nella pancia della mamma e quelli nati morti, oppure i bambini venuti a mancare dopo la nascita. È quello che succederà anche in Italia il 15 ottobre in occasione della “Giornata mondiale della consapevolezza sulla perdita perinatale e infantile” (International BabyLoss Awareness Day), portata in Italia nel 2007 dall’associazione scientifico–assistenziale CiaoLapo onlus.

Sono in programma manifestazioni in 60 città d’Italia. A Bologna (come in altre città) è previsto un ritrovo in piazza (martedì pomeriggio alle 17.30 in piazza Maggiore) per far incontrare le famiglie e dar vita a una cerimonia simbolica per celebrare i bambini mai nati o quelli che non ci sono più. Alle 19, poi, anche nelle piazze si svolgerà l’iniziativa ‘Onda di luce‘ con centinaia di candele accese in tutto il mondo per per sentirsi idealmente uniti e dar voce all’auspicio che nessuna madre o famiglia si senta sola di fronte alla morte di un bambino. Maggiori informazioni sugli eventi organizzati si possono trovare sul sito Babyloss.

La campagna social ‘Mettiamoci la faccia’

Sulla pagina facebook babyloss, poi, è partito da tempo il progetto social “Mettiamoci la faccia: il lutto perinatale è…”, dove si raccolgono libere testimonianze sul lutto perinatale sotto forma di fotocartelli.


L’obiettivo primario del BabyLoss Awareness Day è “fare luce” sul tabù della morte in gravidanza e dopo la nascita, sulle morti evitabili, sulla cura da destinare ai genitori e ai familiari, sulle ultime ricerche in campo medico e psicologico, sugli aspetti culturali e artistici che possono aiutare i genitori a raccontare e raccontarsi.

Il lutto perinatale e infantile

La morte del bambino durante la gravidanza e nel periodo postnatale è un evento che riguarda oltre cinque milioni di famiglie ogni anno in tutto il mondo. In Italia questo evento riguarda una donna in gravidanza su sei; se consideriamo soltanto le perdite che avvengono a partire dalla seconda metà della gravidanza in poi, ogni giorno quindici donne escono a braccia vuote dai reparti maternità. Tanti altri bimbi muoiono entro un mese dal parto.Se si considera tutta la gravidanza, poi, questo numero sale vertiginosamente.


Famiglie in lutto

Alle famiglie colpito da questo lutto spesso manca un sostegno sia in ospedale che sul territorio: CiaoLapo da anni è impegnato nel costruire una rete di sostegno e di formazione continua, così da aiutare sempre più operatori sanitari a acquisire le giuste competenze per sostenere e sostenersi. Il lutto perinatale riguarda tutti e colpisce tutti: famiglie in lutto, operatori sanitari, familiari, datori di lavoro, colleghi. 

Quella del 15 ottobre è una giornata di sensibilizzazione, perchè sia posta sempre più attenzione al lutto perinatale e post natale e non si lasciano sole le famiglie nella gestione di un lutto che può portare gravi conseguenze. Il 15 ottobre, in oltre 60 città d’Italia, si tengono eventi culturali, momenti formativi e manifestazioni grazie all’impegno di una solida rete di volontari, liberi cittadini, associazioni ed enti aderenti.

L’onda di luce

La giornata mondiale della consapevolezza ha il suo culmine nell’onda di luce. Si tratta di un concetto creativo nato da un’idea delle associazioni inglesi: se in tutto il mondo ogni partecipante accende una candela alle 19 locali e la mantiene accesa per un’ora, per tutta la giornata del 15 ottobre un’onda di luce attraverserà il globo, illuminando progressivamente tutto il pianeta, un fuso orario dopo l’altro. Si tratta di un modo simbolico per sentirsi idealmente uniti con migliaia di altre persone, accomunate da un lutto che invece abitualmente isola: la morte di un bambino.


Perché questa giornata

Questo evento traumatico, che è un lutto vero e proprio, ha infatti delle conseguenze che possono essere particolarmente gravi: se non adeguatamente trattato il lutto può infatti lasciare il posto a disturbi ansiosi, a depressione post parto e ad altri disturbi psichici che possono insorgere anche mesi o anni dopo la perdita e condizionare pesantemente la qualità della vita della donna, della coppia e degli eventuali altri figli. L’intervento precoce di sostegno e la disponibilità di corrette informazioni sugli aspetti psicologici del lutto perinatale, sugli aspetti medici e su quelli amministrativi e burocratici rappresentano un valido contrasto alle complicanze psicopatologiche e dovrebbero essere accessibili a qualunque donna, in qualunque momento dell’anno, in qualunque comune italiano.

Il Baby Loss Awareness Day è una giornata in cui si fa il punto con medici e ricercatori, oltre che con le istituzioni, per valutare i progressi fatti nella care delle famiglie in lutto e per evidenziare quelle che sono le criticità da migliorare. Il 15 ottobre è anche un momento in cui le famiglie si incontrano e occupano uno spazio fisico, nelle piazze o nei luoghi di aggregazione, per celebrare i loro bambini andati via troppo presto insieme alla loro comunità di appartenenza. Il Baby Loss Awareness Day è rivolto a tutte le donne, ai loro partner, alle famiglie e agli operatori del settore materno-infantile coinvolti nella cura.


Perché CiaoLapo ha portato il Baby Loss Awareness Day in Italia

Nel 2007 CiaoLapo ha ricevuto mandato per organizzare il BabyLoss Awareness
Day per l’Italia dall’International Stillbirth Alliance e da allora coordina eventi negli ospedali, nelle piazze, nei teatri e ovunque sia possibile per coinvolgere i genitori, i professionisti e gli operatori sanitari. “Negli anni- spiega l’associazione- abbiamo cercato di coinvolgere attivamente la cittadinanza in una costante opera di divulgazione, confronto e crescita sociale, psicosociale e psicoeducativa”.

Sono stati accordati, di 15 ottobre in 15 ottobre, importanti patrocini di oltre 120 tra enti, associazioni e istituzioni locali e nazionali, tra cui il Ministero della Salute, Roma Capitale, la Federazione Nazionale dei Collegi delle Ostetriche, la Associazione Ostetrici e Ginecologi Ospedalieri Italiani, Ordini degli Psicologi, dei Medici e delle Ostetriche nonché dalle decine di Regioni, Province e Comuni italiani presso cui si sono tenuti gli eventi e le manifestazioni di celebrazione.

Il tema 2019

Il tema scelto per il 2019 riprende il tema affrontato nel 2018, #laconoscenzacheprotegge e lo estende dalla teoria alla pratica. “La promozione della conoscenza, medica, psicologica e psicosociale e l’importanza della corretta informazione- spiega ancora CiaoLapo- rappresentano il nucleo da cui ripartiamo anche quest’anno. Conoscenza e informazione sono basi sicure su cui poter costruire la salute perinatale e il benessere, psichico, fisico e sociale della donna in lutto e della sua famiglia.

Le novità di quest’anno

Quest’anno in occasione del 15 ottobre l’associazione CiaoLapo presenterà tre nuovi documenti:

Progetto Coping: un modulo contenente tutte le maggiori indicazioni sull’assistenza al lutto perinatale e un’apposita checklist da compilare qualora i
genitori in lutto desiderino riflettere insieme agli operatori sugli aspetti positivi e
su quelli da migliorare relativamente all’assistenza ricevuta; lo scopo è rendere possibile e produttiva la relazione tra utenti del servizio e azienda, sensibilizzare
gli uffici per la relazione con il pubblico, i dirigenti e gli operatori sanitari e porre
in essere un dialogo costruttivo per migliorare le eventuali criticità in un clima di
collaborazione e fiducia reciproca.

Volantino “Per i Padri”: un volantino informativo di primo sostegno per riflettere
sulle differenze di genere nel lutto e sul grande tabù dell’esperienza del lutto
perinatale declinata al maschile;

Volantino “Per i Nonni”: un volantino informativo di primo sostegno dedicato ai nonni e al loro particolare lutto che tocca temi esistenziali e generazionali scarsamente considerati anche dagli addetti ai lavori.

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