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Il Pd, dieci anni dopo: ecco tutti gli assenti della festa dem

Mancavano due segretari, tre presidenti e i leader di tutte le minoranze

Pubblicato:14-10-2017 15:57
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 11:47

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PdROMA – Dieci anni, e sentirli. Se il Pd, come ha detto il premier Paolo Gentiloni, e’ “vivo e lotta insieme a noi”, non si puo’ certo dire che sia passato indenne al trascorrere del tempo. Tanti tra gli entusiasti della prima ora si sono via via allontanati. E le assenze alla festa dei dieci anni, questa mattina al teatro Eliseo, dicono forse meglio di ogni cosa come sia cambiata la geografia del Pd in questi due lustri.

Un dato per tutti: del comitato dei 45, il ‘comitato 14 ottobre’ che riuniva i padri costituenti del Pd, a quanto risulta alla Dire, almeno 20 non sono piu’ iscritti al Pd.

E’ vero, come ha detto in premessa Matteo Renzi, che il Partito e’ del popolo, non di questo o quel leader. Ma e’ lunga la lista dei dirigenti che hanno disertato la festa per il decennale. Di quelli che, per dirla alla ‘Ecce bombo’, forse han pensato che li si notava di più se non venivano per niente, piuttosto che venire, e mettersi in disparte. A cominciare ovviamente dagli ex dem.


Niente Eliseo per Massimo D’Alema, che e’ stato anche membro ‘comitato dei 45’. Assenti due ex segretari: Pier Luigi Bersani e Guglielmo Epifani, oggi in Articolo 1- Mdp. Non c’erano poi gli ulivisti, a cominciare da Romano Prodi, padre nobile del partito, e gli ‘ideologi’ Arturo Parisi e Giulio Santagata. Niente Eliseo neppure per Rosy Bindi, prima presidente del partito dopo Romano Prodi.

Assenti in particolare tutti i 10 rappresentanti delle minoranze congressuali, di ieri e di oggi. Delle primissime elezioni primarie, quelle che nel 2007 incoronarono Walter Veltroni, a festeggiare oggi c’era solo Veltroni. Assenti tutti gli sfidanti: Enrico Letta, Rosy Bindi, Mario Adinolfi e Pier Giorgio Gawronski.

Nel 2009 Pier Luigi Bersani vinse su Dario Franceschini e Ignazio Marino. Ma Franceschini, che proveniva dalla reggenza post-Veltroni, dopo la sconfitta strinse subito un patto di maggioranza con Bersani. Comprensibile invece l’assenza di Ignazio Marino: dopo che il Pd l’ha sfiduciato e ‘dimesso’ da sindaco di Roma, l’ex sindaco non ha nascosto l’esistenza di qualche dissenso. Nel 2013 contro Renzi c’erano Gianni Cuperlo e Pippo Civati. Il leader di Possibile ha scelto da tempo una posizione politica a sinistra del Pd e oggi all’Eliseo non c’e’ andato. Cuperlo, che e’ stato il terzo presidente del partito, ha disertato l’incontro romano pur partecipando nel pomeriggio alla scuola di formazione politica, a Milano.

A rappresentare le primarie del 2013, cosi’ come quelle del 2017, c’era insomma il vincitore di entrambe le edizioni: Matteo Renzi. Il vicesegretario Maurizio Martina assente giustificato perche’ impegnato al G7 Agricoltura di Bergamo. Dell’ultima competizione, come delle precedenti, mancavano i leader delle minoranze. Assente il ministro Andrea Orlando, assente il presidente della Puglia Michele Emiliano. Era a Bari dove ha partecipato a un evento organizzato da Fratelli d’Italia ed ha lanciato l’agenda di un’assemblea del Sud trasversale a tutti i partiti. Pd incluso.

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