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In aula e sui sentieri: ecco la Scuola di ecologia politica in montagna

Sulle alture dell'Appennino bolognese 25 studenti da 27 a 66 anni alle prese con energia e scelte di vita in montagna

Pubblicato:14-09-2022 17:47
Ultimo aggiornamento:14-09-2022 17:47

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BOLOGNA- L’aria di montagna per ispirare le scelte in politica. Anzi, la stessa montagna come ‘motore’ di nuove idee per affrontare e risolvere questioni come energia e nuova ecologia. Tra due giorni ‘suona la campanella’ anche di una speciale scuola: la Scuola di ecologia politica in montagna, esperimento unico a livello nazionale e giunto alla terza edizione: sui banchi, 25 ‘alunni’ provenienti da tutta Italia. In questa speciale scuola si approfondisce “una corrente di studi interdisciplinare che affronta criticamente e positivamente la relazione tra l’uomo e l’ambiente naturale e, in particolare, tra l’uomo e un territorio preciso come quello di montagna“, spiegano dalla Città metropolitana di Bologna. Perchè è a Castiglione dei Pepoli, sull’Appennino bolognese, che si tengono le lezioni: ideata da Boschilla e Articolture, con il patrocinio della Regione Emilia-Romagna, la Scuola conferma la partnership con l’Associazione Riabitare l’Italia -punto di riferimento italiano sullo studio e lo sviluppo delle aree interne- cui da quest’anno si aggiungono il sostegno di Città metropolitana di Bologna e la collaborazione tecnica di Art-Er.

ECCO CHI SONO GLI STUDENTI, HANNO DAI 27 AI 66 ANNI

In classe, studenti dai 27 ai 66 anni “dall’altissimo profilo professionale, anche di respiro internazionale”: ricercatori impegnati in progetti e studi europei, ingegneri ambientali, antropologi, architetti paesaggisti, sociologi, geografi, economisti “che porteranno un contributo alla riflessione, dialogando in modo orizzontale con i docenti della Scuola, per portare l’Appennino bolognese al centro di un movimento che si muove tra il globale e l’iper-locale”. Si parlerà ovviamente della questione energetica in termini di riconversione ecologica dell’attuale sistema di produzione, di approvvigionamento energetico dalla prospettiva dei territori montani, di potenzialità e limiti delle fonti rinnovabili… La Scuola di ecologia politica in montagna ‘studierà’ anche le comunità energetiche, mentre la dimensione sociologica sarà trattata anche attraverso le esperienze singole e collettive di chi sceglie di abitare, vivere e lavorare sul territorio montano, trasformando queste terre marginali in terre di sperimentazione sociale e culturale, proprio grazie alle energie di comunità.

ED ECCO ANCHE CHI SONO I PROFESSORI IN CATTEDRA, E CI SARANNO ANCHE LEZIONI TREKKING

A discuterne, docenti ed esperti, tra cui Augusto Ciuffetti (Università Politecnica delle Marche), Giulia Sonzogno (Gran Sasso Science Institute dell’Aquila e referente per il Comitato Tecnico Aree Interne presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri del progetto Officina Giovani Aree Interne), Giada Coleandro (Università di Bologna), Attilio Piattelli (presidente Impresa21), e Ivano Scotti (Università di Napoli “Federico II”). Ai seminari si alTerneranno momenti di trekking didattico, lungo sentieri e percorsi tematizzati, guidati da guide ambientali Gae e da ospiti come Alessandro Runci (ricercatore e attivista ReCommon) e il gruppo Athamanta.


UNA MAPPA DI CHI HA DECISO DI ABITARE O RIABITARE LE ‘TERRE ALTE’

Si ampliano anche le attività aperte al pubblico della Scuola, che si svolgeranno presso il nuovo Teatro Comunale di Castiglione dei Pepoli: venerdì prossimo alle 21, si terrà l’incontro con Sabrina Lucatelli, Direttrice di Riabitare l’Italia e componente del Nucleo di Valutazione del Dipartimento per la Coesione della presidenza del Consiglio dei ministri, già coordinatrice della Strategia Nazionale delle Aree Interne e vicepresidente del Gruppo Ocse politiche territoriali Aree Rurali, in dialogo con Augusto Ciuffetti, introdotti dal presidente dell’Unione Appennino Bolognese, Maurizio Fabbri. E sempre venerdì a Castiglione dei Peopoli verranno presentati i primi risultati ottenuti dal progetto di ricerca-azione, condotto dalla classe di studenti 2021 della Scuola, con il coordinamento di Boschilla: la mappatura delle comunità locali che abitano o hanno deciso di riabitare il territorio castiglionese, in una cornice di giustizia ambientale e sociale, per fornire alle amministrazioni locali e agli stakeholder una fotografia attualizzata del contesto socio-territoriale di questa porzione di Appennino. Con un approccio etnografico, strumenti di cartografia digitale e tramite l’utilizzo di tecnologie geospaziali, il gruppo di ricerca ha elaborato e presenterà al pubblico alcune delle mappe che rappresentano visivamente gli elementi identitari locali, le criticità, gli immaginari, i bisogni e i vissuti della comunità abitante, nonché il trailer di un audio-documentario che raccoglierà le storie di vita dei neo montanari del territorio.

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A SCUOLA ARRIVA ANCHE IL MUSICISTA, UOMO DI SPETTACOLO E DI MONTAGNA

Sabato 17 settembre, invece, la Scuola ospiterà Maurizio Carucci, musicista ed ex frontman della band indie Ex-Otago, oggi anche viaggiatore, agricoltore e vignaiolo. Uomo di spettacolo e di montagna, dov’è tornato ad abitare dopo vent’anni coltivando la terra, producendo vino e compiendo lunghi viaggi a piedi a partire dalla sua cascina sull’Appennino piemontese. L’incontro sarà l’occasione per raccontarsi tra parole e musica, presentando il progetto di comunità diffusa in Val Borbera, di cui è fondatore, ascoltando estratti del suo album da solista, Respiro.

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