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“Marco se n’è andato perché era antifascista”. L’ironia della rete su Laura Pausini e ‘Bella ciao’

Bufera mediatica sulla cantante, che in una trasmissione spagnola si è rifiutata di cantare l'inno della Resistenza. La sua difesa: "Non voglio che nessuno mi usi per fare propaganda"

Pubblicato:14-09-2022 18:10
Ultimo aggiornamento:14-09-2022 18:10

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ROMA – Il “no” di Laura Pausini a ‘Bella ciao‘ scatena l’ironia della rete. Dopo che la cantante, ospite del programma spagnolo ‘El Hormiguero’, si è rifiutata di cantare l’inno della Resistenza italiana, definendolo “una canzone molto politica”, l’argomento è diventato trending topic su Twitter. E se non mancano le critiche articolate – ma anche chi difende la Pausini, compreso il leader della Lega Matteo Salvini -, a dominare sul social network sono meme e battute.

LE BATTUTE SU MARCO E LA SOLITUDINE

Molti utenti scherzano in particolare su ‘La solitudine‘, brano con cui nel 1993 una giovanissima Laura Pausini vinse la sezione ‘Novità’ del Festival di Sanremo e si consacrò al grande pubblico. “Ha fatto bene Marco ad andarsene e non tornare più“, scrive M49. “Marco se n’è andato canticchiando Bella Ciao”, aggiunge Fabio.


DA DE ANDRÈ A DE GREGORI

“Non canto ‘Il pescatore‘ di De André perché c’è il fermo biologico”, twitta Valerio. E ancora M49: “Non canto ‘La donna cannone‘ perché sono contro le armi”. Mentre Giulia punge Laura Pausini postando un video di Elisa che, chitarra alla mano, canta proprio ‘Bella ciao’.

LA DIFESA DI LAURA PAUSINI

Dopo la tempesta mediatica che l’ha travolta, la stessa Pausini su Twitter è tornata sull’argomento. “Non canto canzoni politiche né di destra né di sinistra. Ciò che penso della vita lo canto da trenta anni. Che il fascismo sia una vergogna assoluta mi pare ovvio per tutti – spiega la cantante di Solarolo – Non voglio che nessuno mi usi per fare propaganda politica. Non inventatevi ciò che non sono”.

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