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Catania, l’IC Cavour apre le porte agli studenti di prima media

Dirigente scolastica: "Inizio sereno, ma abbiamo bisogno di più collaboratori"

Pubblicato:14-09-2021 16:54
Ultimo aggiornamento:14-09-2021 16:55

dirigente ic cavour catania
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CATANIA – Gioia ed entusiasmo hanno caratterizzato, questa mattina, il primo giorno di scuola per gli alunni e le alunne di prima media, dell’istituto comprensivo ‘Cavour’ di Catania. “Sono andata a salutare i ragazzi personalmente, augurandogli un nuovo e proficuo anno scolastico. Da domani, entreranno tutte le altre classi, in maniera scaglionata, utilizzando tutti gli ingressi a disposizione. A raccontarlo, la nuova dirigente dell’istituto catanese, Maria Gabriella Capodicasa.

Nei due plessi della scuola che raccoglie circa un migliaio di utenti, da giorni, è tutto pronto per accogliere gli studenti. Distanziamento, mascherina, igienizzazione delle mani, areazione delle aule, sono le norme che verranno applicate in continuità con le misure di sicurezza dell’anno scorso: “Abbiamo cercato– prosegue- di mantenere il distanziamento individuale di un metro raccomandato dal Mi. Quello che resta obbligatorio è l’utilizzo della mascherina e delle regole dettate anche dal consiglio d’istituto, che fanno capo alle disposizioni ministeriali”. Un anno scolastico che si prefigura più sereno per la preside Capodicasa: I laboratori accoglieranno gli studenti ed il servizio mensa sarà attivo da ottobre. Quest’anno, inoltre, non avremo la Dad, tranne in quei casi in cui dovesse verificarsi un caso Covid, in una classe. Ma siamo già preparati e pronti anche su questo fronte”.

Con la piattaforma attivata dal MI, la dirigente potrà controllare la validità dei green pass di tutto il personale: “Unico problema- sottolinea la preside- e mi preme dirlo, è la carenza dei collaboratori scolastici. Abbiamo bisogno di più unità che controllino il green pass del personale esterno della scuola“. “Quello che ci auguriamo tutti– conclude la dirigente- è che l’emergenza sanitaria possa terminare il 31 dicembre. Abbiamo bisogno di riappropriarci della nostra libertà”.


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