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Processo contro Patrick Zaki, udienza aggiornata al 28 settembre: in aula anche diplomatici italiani

Zaki è accusato di diffusione di false notizie e rischia la reclusione fino a cinque anni

Pubblicato:14-09-2021 13:25
Ultimo aggiornamento:15-09-2021 09:51

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ROMA – Si è conclusa la prima udienza del processo a Patrick Zaki, che i giudici hanno aggiornato al 28 settembre: lo hanno riferito all’agenzia Dire fonti presenti nel tribunale di Mansoura.

Patrick Zaki era arrivato ad Al-Mansoura dove si celebra il processo per lo studente egiziano, dopo 18 mesi di detenzione cautelare. A Patrick Zaki è contestato il reato di diffusione di false notizie, un’accusa che potrebbe costargli una multa o la reclusione fino a cinque anni o entrambe le cose. Come riferiscono fonti sul posto contattate dall’agenzia Dire, Zaki sembra “stare bene“, i capelli “sono più lunghi e raccolti in un codino”.

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Si apprende inoltre che sono presenti in aula anche rappresentanti diplomatici delle ambasciate al Cairo di Italia, Germania, Canada e Unione europea, oltre ad alcuni membri della sua famiglia.

Il rinvio a giudizio per lo studente egiziano dell’Università di Bologna è scattato dopo che il giudice ha accolto l’impianto accusatorio della procura, fondato su un articolo che il ricercatore ha pubblicato per una testata online nel 2019, in cui denunciava abusi e violenze subite dalla minoranza copto-cristiana in Egitto.

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Secondo le fonti della Dire, non è possibile stabilire la durata del procedimento dal momento che “solitamente sono previsti una quarantina di casi al giorno”.

Zaki finora è stato detenuto nel carcere di massima sicurezza di Tora, al Cairo. A Mansoura, la sua città natale, ha trascorso le prime ore dopo l’arresto, avvenuto tra il 7 e l’8 febbraio 2020. Secondo una denuncia presentata attraverso i suoi avvocati, è in questa occasione che ha subito torture con l’elettroshock nel corso dell’interrogatorio.

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