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Gli studenti tornano a scuola, Berlusconi a casa sua

L'editoriale del direttore Nico Perrone per DireOggi

Pubblicato:14-09-2020 15:09
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 19:52

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ROMA – Primo giorno di scuola per cinque milioni e mezzo di studenti dopo sei mesi passati lontano dalle aule per colpa della pandemia. Tra poco più di una settimana arriveranno gli altri tre milioni residenti nelle 7 Regioni che hanno deciso di riaprire dopo la tornata elettorale del 20 e 21 settembre. Chi si aspettava una giornata di caos, soprattutto esponenti delle forze di opposizione del centrodestra, è rimasto deluso. Vero che ci sono stati problemi, che in molte scuole mancano ancora professori e banchi, ma non si è assistito a scene o proteste eclatanti. Il Governo sa che sulla ripartenza della scuola si gioca molte carte, con decine e decine di milioni di cittadini direttamente coinvolti, tra genitori, nonni e familiari. Per questo stasera il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, si vedrà a Palazzo Chigi con i ministri della Salute, dell’Istruzione e dei Trasporti per fare il punto della situazione, vedere quali misure adottare nelle prossime ore per risolvere subito i problemi di questi primi giorni. 

Tutta l’attenzione ora è sulle misure di sicurezza che il personale della scuola dovrà far rispettare contando sull’aiuto delle famiglie e la collaborazione degli studenti. Sondaggi svolti in giro per l’Italia mettono in evidenza che c’è ancora molta preoccupazione sul rischio di contagio, sui ritardi della macchina statale a garantire tutto il necessario in tempi rapidi. Viviamo un momento straordinario, mai il Paese si era trovato a dover gestire una simile situazione. Tocca a tutti, forze di governo e di opposizione, trovare almeno un punto di intesa perché senza distinzione tra nord, centro e sud ci si senta cittadini chiamati a dare il meglio. Il virus colpirà, dicono gli scienziati, ma rispettando le misure di sicurezza si riuscirà a contenere la diffusione all’interno della scuola senza essere costretti a richiudere tutto di nuovo. Adesso si apre una fase molto importante di ascolto, di attenzione nei confronti dei nostri studenti. 

Primo giorno di sollievo anche per Silvio Berlusconi, guarito dal Covid 19. Oggi è stato dimesso dall’ospedale dove era stato ricoverato d’urgenza nei giorni scorsi. “È stata la prova più pericolosa della mia vita. I momenti più difficili sono stati tanti nei primi tre giorni” ha detto Berlusconi, che ha colto l’occasione per parlare della ripartenza scolastica: “Rivolgo agli studenti un affettuoso in bocca al lupo e un forte richiamo al rispetto rigoroso delle regole sanitarie. Fatelo per voi stessi, per i vostri nonni, insegnanti e genitori che potreste contagiare“, ha sottolineato. 


Intanto a livello politico nazionale questa è la settimana decisiva in vista delle prossime regionali e del referendum del 20 e 21 settembre. Il centrodestra è sicuro di stravincere, e di mettere così in crisi il Governo nazionale; nel centrosinistra, incrociando le dita, ci si aspetta un pareggio, avendo così tempo per riorganizzarsi e prepararsi a gestire al meglio le ingenti risorse che arriveranno dall’Europa nella prossima primavera.

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