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Operazione antidroga in Basilicata, 37 misure cautelari

Le indagini stanno interessando le province di Matera, Potenza, Mantova, Reggio Emilia, Treviso e Milano

Pubblicato:14-09-2020 15:01
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 19:52
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POTENZA – Dalle prime ore di questa mattina i carabinieri della compagnia di Pisticci stanno eseguendo un’ordinanza di custodia cautelare, emessa dal gip del Tribunale di Potenza su richiesta della procura distrettuale antimafia, nei confronti di 37 indagati ritenuti responsabili di aver fatto parte, a vario titolo, di un’associazione finalizzata al traffico illecito di sostanze stupefacenti. Da quanto si è appreso si tratta di 23 arresti e 14 obblighi di dimora. Il sodalizio criminale individuato è operante su diversi comuni delle province di Matera e Potenza. L’operazione, per la quale sono impegnati oltre 100 carabinieri, unità cinofile con il supporto di un elicottero, sta interessando le province di Matera, Potenza, Mantova, Reggio Emilia, Treviso e Milano.

Delle 23 persone arrestate, 8 sono in carcere e 15 ai domiciliari. Nel corso delle indagini sono stati effettuati numerosi sequestri di stupefacente del tipo cocaina, eroina, hashish, nonché di droghe sintetiche del tipo metacetilmorfina. Le misure sono state eseguite in diversi comuni del territorio lucano e nazionale, e in particolare nei comuni di Stigliano, Aliano, Accettura, Ferrandina, Tursi, Scanzano Jonico, Matera, Craco, Montalbano Jonico, Gorgoglione, Potenza, Corleto Perticara, Sant’Arcangelo, Missanello, Milano, Cesano Boscone (Mi), Castelfranco Veneto (Tv), San Giorgio Bigarello (Mn) e Campegine (Re).

I principali reati contestati dalla Dda sono associazione finalizzata al narcotraffco, detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti, minaccia, estorsione, detenzione e porto illegale di armi, sequestro di persona a scopo di estorsione, tortura, furto aggravato e riciclaggio. Le indagini tuttora in corso e suscettibili di ulteriori sviluppi – fa sapere la Procura antimafia di Potenza guidata da Francesco Curcio – hanno confermato la “presenza asfissiante di una pervasiva criminalità organizzata nella provincia di Matera, nonché l’esistenza di alleanze e contrapposizioni fra gruppi criminali organizzati e la capacità di tali sodalizi sia di gestire il traffico di stupefacenti, essendo la Basilicata posta al centro delle rotte che collegano Campania, Calabria e Puglia, che di avere agevolmente la disponibilità di armi micidiali”.


Il dato che maggiormente emerge dalle indagini è costituito dalla “particolare violenza” con lui veniva svolta l’attività delittuosa,ricorrendo a pestaggi, minacce e violenze anche molto gravi per imporre il proprio dominio criminale su parti consistenti del territorio lucano. L’organizzazione era inoltre strutturata in modo non dissimile da contesti in cui storicamente sono insediati gruppi criminali dediti al traffico e vendita di stupefacenti, con articolazioni del gruppo criminale ciascuna competente a gestire una piazza di spaccio e a recuperare, “anche con efferata violenza”, i crediti derivanti dalla cessione della droga.

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