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FOTO | VIDEO | Scuola, a Bologna riapre in Fiera: “Unico esempio in Italia”

A Bologna 1.600 studenti di tre istituti superiori hanno cominciato la scuola nei nuovi spazi allestiti ad hoc nel padiglione 34 della Fiera

Pubblicato:14-09-2020 13:19
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 19:52

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BOLOGNA – E’ un primo giorno di scuola del tutto particolare per i 1.600 studenti di tre istituti superiori di Bologna. Perchè oltre a tornare (finalmente) in classe dopo l’emergenza covid, lo fanno anche in un luogo diverso dal solito. Per 75 classi dei licei Minghetti e Sabin e dell’istituto Pier Crescenzi-Pacinotti-Sirani, infatti, sono stati allestiti spazi ad hoc nel padiglione 34 della Fiera di Bologna, curati dall’archistar Mario Cucinella.

“Qui c’è una dimostrazione di efficienza e di cos’è l’Emilia-Romagna”, rivendica il governatore Stefano Bonaccini, questa mattina al taglio del nastro. Quello bolognese è “l’unico esempio di questo tipo in Italia”, sottolinea il presidente, realizzato dalla Città metropolitana con un investimento di 1,5 milioni di euro. “E’ stata una corsa contro il tempo, un’operazione non banale- sottolinea Daniele Ruscigno, delegato metropolitano all’Istruzione- abbiamo fatto i salti mortali per stare dentro alla burocrazia, fino a due settimane fa questo padiglione era vuoto”. Ma alla fine, grazie a un “enorme lavoro di squadra” e alla collaborazione con Regione e Fiera, “siamo riusciti a farcela a tempo di record”, afferma Ruscigno.


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Il padiglione è stato ridisegnato da Cucinella seguendo un’idea di città, con tre assi principali che arrivano all’esterno diventando accessi diversificati per le tre scuole. A ognuna è stato attribuito un colore diverso, utilizzato per i pavimenti, le pareti e le indicazioni. Circa 4.000 i pannelli utilizzati per costruire le aule e 500 i led usati per illuminarle. Sui pannelli lungo i corridoi, tra una classe e l’altra, compaiono infografiche legate ai temi ambientali e agli obiettivi di sostenibilità dell’Onu.

Anche gli studenti hanno dato il loro contributo, ribattezzando i nomi delle ‘strade’ interne al padiglione: via 2 agosto 1980; via migranti del Mediterraneo; via George Floyd; via Martin Luther King; via dei medici e degli infermieri; e via Li Wenliang, il medico cinese che per primo diede l’allarme sul covid-19. Alle 75 classi si aggiunge anche un’area specifica con tre aule covid. “E’ il primo tassello, un nuovo inizio- commenta Cucinella- qui abbiamo dimostrato che si può fare una nuova scuola“.

Presenti al taglio del nastro anche gli assessori all’Istruzione del Comune di Bologna e della Regione, Susanna Zaccaria e Paola Salomoni, insieme al direttore dell’Ufficio scolastico regionale, Stefano Versari, e alle dirigenti dei tre istituti coinvolti nel progetto. “E’ una bella avventura- commenta il numero uno della Fiera, Gianpiero Calzolari- in poche settimane abbiamo allestito questi spazi che quest’anno non utilizzeremo per le fiere. Ma sono comunque spazi della città, che ne aveva bisogno. E’ un ottimo esempio di come un problema, con un approccio civico, si può risolvere contando su ognuno di noi”. Le aule dovrebbero rimanere allestite fino alla fine dell’anno scolastico.

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“Sono provvisorie ma non devono essere precarie”, afferma Calzolari. Oltre alla scuola in Fiera, la Città metropolitana ha acquistato anche moduli prefabbricati per 20 aule: quattro al Sabin, quattro all’Archimede di San Giovanni in Persiceto, quattro al Rambaldi-Valeriani di Imola e otto al Majorana di San Lazzaro. Sono stati investiti “1,5 milioni di euro tra noleggi e acquisti- spiega Ruscigno- inoltre abbiamo speso 1,65 milioni di euro per la manutenzione ordinaria e straordinaria legata all’emergenza covid. In tutto parliamo di circa 120 aule aggiuntive permanenti e provvisorie“.

 

https://youtu.be/apVMTsxLlhE

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