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Tumori neuroendocrini: dall’Umberto I di Roma parte la rete nazionale

La task force si è data appuntamento oggi nell'aula magna della Prima Clinica Medica del policlinico Umberto I.

Pubblicato:14-09-2018 12:56
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 13:33

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ROMA – Una rete nazionale per la gestione diagnostico-terapeutica dei tumori neuroendocrini – le cui diagnosi sono quintuplicate negli ultimi anni – strutturata su quattro elementi chiave: multidisciplinarità, organizzazione, centralità del paziente, personalizzazione della terapia. È NETTARE (NeuroEndocrine Tumor TAsk foRcE), l’unità multidisciplinare integrata per la gestione diagnostico-terapeutica dei tumori neuroendocrini nata nel 2016 all’Umberto I di Roma per riunire funzionalmente tutte le unità operative coinvolte nella diagnosi e cura di questa patologia. La task force si è data appuntamento oggi nell’aula magna della Prima Clinica Medica del policlinico Umberto I per la due giorni (14-15 settembre) ‘Up-to-date in tema di diagnosi, terapia e follow-up dei Tumori Neuroendocrini’, secondo evento della Unit coordinata dal professor Andrea Lenzi.

Un modello che fa scuola, quello di NETTARE, per l’eccellenza dell’iter terapeutico dei pazienti oncologici presi in carico, dall’inquadramento clinico (diagnostica di laboratorio, ecografica, radiologica e di medicina nucleare) alla pianificazione di un percorso di cura attraverso una valutazione multidisciplinare che, in base al caso, prevede vari trattamenti (medico con analoghi della somatostatina a lunga durata d’azione, chirurgico e diagnosi istologica, chemioterapico, radioterapico, radiorecettoriale) fino al follow-up clinico, laboratoristico e strumentale a lungo termine e allo screening delle sindromi e patologie associate.

Il gruppo ha iniziato a lavorare all’Umberto I due anni fa con 59 pazienti condivisi, di cui 51 arrivati a diagnosi confermata di tumore neuroendocrino (nel 66% dei casi non-funzionanti), e si è coordinato con riunioni mensili e aggiornamenti telematici, discussioni e pianificazioni dei percorsi diagnostico-terapeutici personalizzati, percorsi di incentivazione alla collaborazione multidisciplinare e sviluppo di progetti di ricerca condivisi. Fa scuola e si estende, NETTARE, dall’Umberto I ad una rete nazionale che sia in grado di affrontare l’aumento delle diagnosi dei tumori neuroendocrini, un tempo considerati rari e, ancora oggi, di complesso riconoscimento. “Multidisciplinarità, cioè rete, è una delle parole chiave di NETTARE- dichiara in apertura il professor Lenzi- ed è non solo importante, ma necessaria, sia per la diagnosi che per la terapia dei tumori neuroendocrini”, che coinvolgono più specialisti: oncologi, chirurghi, anatomo-patologi, gastroenterologi, patologi clinici, endoscopisti, radiologi.


“La medicina di precisione, personalizzata è fondamentale per questo tipo di tumori” secondo Lenzi, ma anche per Annamaria Colao, coordinatrice del Centro Multidisciplinare Net di Napoli: “Da medici e da ricercatori dobbiamo cercare di caratterizzare quanto più finemente possibile i nostri ammalati per offrire la migliore assistenza”. Una caratterizzazione complessa per una patologia oncologica che solitamente colpisce intestino, pancreas e, soprattutto, polmone, è maggiormente rappresentata nelle regioni del Nord, ha una maggiore incidenza tra gli uomini e può essere diagnosticata solo attraverso una buona integrazione dei dati raccolti con imaging (morfologico, radiologico e funzionale) e tecniche endoscopiche ed eco-endoscopiche.

“Ogni gruppo che intende occuparsi di questo argomento scegliendo un’area di maggior interesse- continua Colao- deve avere alle spalle un’organizzazione che glielo permette”. Un aspetto sottolineato anche dal direttore sanitario del policlinico Umberto I di Roma Ferdinando Romano: “I pazienti in molti casi vengono gestiti in maniera spezzettata- spiega- Oggi cambia il paradigma: il paziente guida e tutti circolano attorno a lui, integrandosi per garantire la migliore assistenza. E il policlinico, in questo senso, dà una testimonianza importante di eccellenza”.

 

Un primato che si inserisce in un contesto di crescita delle reti cliniche: “C’è sempre più la convinzione che bisogna partire dalla clinica, dalla conoscenza dei professionisti, per poi creare un contesto organizzativo- sostiene Vincenzo Panella, direttore generale dell’Umberto I- Così vediamo chiudersi la forbice tra amministratori e medici, le cui competenze devono integrarsi per trovare le soluzioni migliori per i pazienti. Perché è vero che le risorse del fondo sanitario nazionale si assottigliano di anno in anno, che spesso mancano le risorse umane e tecnologiche, ma è anche vero- precisa- che bisogna cominciare a guardare a modelli organizzativi che hanno poco a che fare con il passato”. Il congresso, patrocinato dall’Ordine dei Medici di Roma, dopo la sessione mattutina sulla ‘Diagnostica dei Net’, proseguirà nel pomeriggio con altre quattro sessioni (‘Chirurgia dei Net’, ‘Terapie sistemiche’, ‘Il follow-up’) e domani, 15 settembre, con due simposi (‘Diabete e tumori neuroendocrini’, ‘Glucocorticoidi e tumori’) e un corso teorico-pratico sulla diagnosi e terapia dei tumori neuroendocrini.

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