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Liliana Segre: “I piccoli Mussolini? E’ il popolo che li chiede”

La senatrice a vita risponde a chi le chiede delle parole del commissario europeo Pierre Moscovic.

Pubblicato:14-09-2018 11:54
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 13:33
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ROMA – “Io sono convinta che dopo la Seconda Guerra Mondiale tutti quelli che avevano le teorie che oggi avanzano sempre più, ogni giorno, non è che non le avessero. Le avevano sopite, nascoste, si vergognavano a tirarle fuori dopo tutto quello che era successo in Europa. Ma gli anni passano, muoiono le vittime, muoiono i carnefici, si rifà anche la storia, si nega, si aggiunge, si minimizza. E tutte le cose possono ricominciare perché se la democrazia ritrovata non è contenta e preferisce tornare ai tempi in cui qualcuno decide e gli altri sono più tranquilli, bisogna rispettare il desiderio del popolo”. Lo dice la senatrice a vita, Liliana Segre, a margine della presentazione del volume ‘Razza e inGiustizia. Gli avvocati e i magistrati al tempo delle leggi antiebraiche’, nella Sala Koch del Senato, a chi le chiede delle parole del commissario europeo Pierre Moscovici sui nuovi “piccoli Mussolini” in Europa.
Durante il convegno la senatrice aveva detto: “Purtroppo da qualche anno, in Europa, siamo costretti ad assistere a sempre nuovi episodi di antisemitismo, intolleranza, xenofobia e violenza. A tutto questo bisogna reagire, combattendo il linguaggio dell’odio a tutti i livelli”.

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