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Crisi Rohingya, l’allarme di Unicef: “In 400 mila in fuga verso il Bangladesh, il 60% sono bambini”

I rohingya, minoranza etnica di religione musulmana, stanno scappando in massa dal Myanmar verso il Bangladesh

Pubblicato:14-09-2017 10:35
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 11:41

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RohingyaROMA – “Dal 25 agosto, oltre 400mila rohingya sono scappati dal Myanmar per andare verso il Bangladesh, e altre migliaia stanno arrivando ogni giorno. Secondo le prime stime, circa il 60% di loro sono bambini”. È quanto denuncia oggi l’Unicef in una nota nel quale sottolinea che “il numero cospicuo di rifugiati ha messo sotto pressione i campi per rifugiati preesistenti, con i nuovi arrivati che cercano un rifugio ovunque trovino spazio”.

I camion dell’Unicef, che stanno trasportando acqua e kit igienico-sanitari di emergenza per migliaia di bambini rohingya (minoranza etnica di religione musulmana), sono diretti verso Cox’s Bazar, in Bangladesh, e per i prossimi giorni e settimane è in programma un flusso continuo di aiuti che comprendono brocche e taniche per l’acqua, detersivo in polvere, sapone, ma anche pannolini, assorbenti, asciugamani e sandali. “C’è una grave carenza di tutto, soprattutto di rifugi, cibo e acqua pulita“, spiega Edouard Beigbeder, rappresentante dell’Unicef in Bangladesh.

“Le condizioni sul posto mettono i bambini in serio pericolo di contrarre malattie legate all’acqua. Abbiamo un grandissimo compito di fronte a noi: proteggere questi bambini estremamente vulnerabili”. L’Unicef sta inoltre supportando il dipartimento di Ingegneria per la salute pubblica con impianti di trattamento delle acque e contenitori e sta lavorando con i partner sul campo per installare e risanare i pozzi tubolari. Gli aiuti, aggiunge Beigbeder, “fanno parte di una prima ondata di beni che amplieranno enormemente la risposta di emergenza dell’Unicef per far fronte al crescente numero di bambini rohingya in Bangladesh”. L’Unicef, infatti, chiede 7,3 milioni di dollari per fornire supporto d’emergenza ai bambini rohingya nei prossimi quattro mesi.


(www.agensir.it)

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