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Ponte Morandi, a Genova le celebrazioni in ricordo delle vittime. Meloni: “Individuare le responsabilità è dovere morale”

La città torna alle 11.36 del 14 agosto 2018, quando la pila 9 si accartocciava su stessa e portava via delle vite

Pubblicato:14-08-2024 10:25
Ultimo aggiornamento:14-08-2024 16:50

genova ponte morandi
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ROMA – A sei anni dal crollo del Ponte Morandi, Genova ricorda le vittime della tragedia avvenuta alle 11.36 del 14 agosto 2018. In quel momento esatto, la pila 9 si accartocciava su stessa e portava via 43 vite. Alle 9.30 l’arrivo alla radura della Memoria, dei partecipanti alla camminata in ricordo delle vittime organizzata dall’associazione Noi per Voi Valle Stura Masone con i sindaci di Masone, Rossiglione e Campoligure. Presenti 43 bambini, che hanno portato un pensiero ai parenti delle vittime. Dalle 10.45, la cerimonia in ricordo delle vittime del crollo del ponte Morandi alla presenza del sindaco di Genova e delle autorità locali. Presenti anche il prefetto Cinzia Torraco e il presidente ad interim di Regione Liguria Alessandro Piana. Poi, alle 11.36 il minuto di silenzio accompagnato dalle sirene delle navi in porto e dalle campane di tutta la Diocesi. All’ingresso della radura, vicino la piastra metallica con i nomi delle vittime, sono state posizionate le corone del Presidente della Repubblica, della Presidenza del Consiglio, della Presidenza del Senato, dei Ministri e dei parenti delle vittime.

MELONI: INDIVIDUARE RESPONSABILITÀ È DOVERE MORALE

“Memoria, rinascita, giustizia. Sono trascorsi sei anni dalla catastrofe del crollo del Ponte Morandi, che il 14 agosto 2018 ha sconvolto Genova, la Liguria e la Nazione intera. Oggi onoriamo le 43 vittime di quella tragedia e ci stringiamo, con la mente e con il cuore, ai loro famigliari e ai loro cari. Oggi ci sentiamo un po’ tutti genovesi, figli di una città fiera e orgogliosa che è stata moralmente piegata e fisicamente spezzata in due, ma che da allora ha saputo anche rialzarsi e andare avanti”. Lo dichiara la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, nel sesto anniversario del crollo del Ponte Morandi. “Genova è rinata, più forte e più caparbia di prima. Il Ponte San Giorgio, la cui costruzione ha segnato un modello di efficienza, innovazione e capacità ingegneristica, è uno dei simboli più potenti di questo nuovo corso”, aggiunge. La tragedia del crollo del ponte Morandi “ricorda alla Nazione le tante, troppe, domande rimaste ancora senza risposta. Fare giustizia e individuare le responsabilità per ciò che è accaduto, accertando una volta per tutte colpe e omissioni, è un dovere morale, oltre che giudiziario”, ha detto Meloni. “Rinnoviamo l’auspicio che l’iter giudiziario possa concludersi nel più breve tempo possibile perché Genova, la Liguria e l’Italia aspettano di conoscere la verità processuale su ciò che è accaduto”, aggiunge.

SALVINI: CROLLO SI POTEVA EVITARE, ITALIA HA MEZZI PER RINASCERE

“Sei anni fa l’Italia si fermava davanti al crollo del Ponte Morandi a Genova. Una tragedia che contò 43 vittime (alle quali va il nostro pensiero), centinaia di sfollati e tanta rabbia per una situazione che poteva essere evitata. Grazie anche alla commovente capacità di reazione del popolo genovese, quel dramma riuscì però ad unire una città, una regione e un intero Paese che, superando ostacoli, burocrazia e lentezze, portò alla costruzione in tempi record di un nuovo Ponte, diventato un modello ingegneristico nel mondo”. Lo scrive il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Matteo Salvini, sul suo profilo Instagram. “Questa straordinaria opera infrastrutturale dimostra ancora oggi che, se tutti sono disposti a fare la loro parte, l’Italia ha tutti i mezzi necessari per rinascere nel nome dello sviluppo, del lavoro e dei Sì: è l’impegno che stiamo portando avanti”, conclude Salvini.


LA RUSSA: FERITE DISASTRO ANCORA APERTE, INVESTIRE IN SICUREZZA

“Nel sesto anniversario del crollo del Ponte Morandi rinnovo con profondo rispetto e partecipazione, il cordoglio, mio personale e del Senato della Repubblica, per le 43 vittime e le loro famiglie. Le ferite di quel disastro sono ancora aperte, così come saranno per sempre scolpite nella nostra memoria le immagini di una città, Genova, spezzata in due e quel senso di incredulità e rabbia che tutti abbiamo provato in quei drammatici momenti”. Lo scrive il presidente del Senato, Ignazio La Russa.
“Questo giorno in cui rinnoviamo il dolore per i caduti, rappresenta anche una importante occasione per riflettere sull’eccezionale esempio di resilienza e impegno che ha portato alla rapida ricostruzione del nuovo Ponte San Giorgio. Un significativo segnale di riscatto per l’intera comunità nazionale. Una realizzazione frutto della straordinaria coesione di tutte le istituzioni coinvolte, a partire dal Comune di Genova e dalla Regione Liguria, dell’impegno della società civile, delle imprese, delle maestranze e della straordinaria volontà di una terra che ha sempre dimostrato di saper superare difficoltà e avversità. La sinergia tra pubblico e privato ha offerto un modello di efficienza e determinazione. In memoria di questa dolorosa giornata, infine, rinnoviamo l’invito a mantenere alta l’attenzione sui rischi ambientali e infrastrutturali, investendo nella sicurezza e nella manutenzione per evitare future tragedie. Il ricordo di quel giorno ci guida nella nostra missione di costruire un futuro più sicuro e sostenibile per le prossime generazioni”, conclude.

TOTI: OGGI RIVIVIAMO DOLORE PER 43 VITTIME INNOCENTI

“Per la sesta volta ricordiamo commossi il momento più difficile della Liguria. Il 14 agosto del 2018 crollava il Ponte Morandi e le sue macerie seppellivano ogni certezza. Oggi riviviamo il dolore per le 43 vittime innocenti e ricordiamo con orgoglio la capacità di reazione di una comunità che ha saputo ricostruire il ponte e riprendere il cammino verso il futuro. Oggi che tutto sembra un po’ grigio, non dimentichiamo cosa siamo stati capaci di fare insieme”. Così scrive Giovanni Toti sulla sua pagina Facebook.

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