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Violenza sulle donne, dalla commissione su femminicidio ok a relazione su centri antiviolenza

La relazione, la prima nel suo genere, riassume in 38 pagine lo stato dell'arte in materia di sostegno alle donne che fuggono, da sole o con i figli, dalla violenza dei partner

Pubblicato:14-07-2020 17:45
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 18:38
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violenza donne
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ROMA – Maggiori risorse, fondi meno precari e per 3 anni e non più ogni anno, meno burocrazia e meno passaggi per la gestione delle risorse, aggiornamento dell’intesa Stato-Regioni e criteri più precisi per i requisiti di individuazione degli enti gestori. E’ questa la ricetta prevista dalla Commissione di inchiesta del Senato sul femminicidio e la violenza di genere, che oggi ha approvato all’unanimità la relazione sulla “‘Governance dei servizi antiviolenza e sul funzionamento dei centri e delle Case rifugio”.

La relazione, la prima nel suo genere, riassume in 38 pagine lo stato dell’arte in materia di sostegno alle donne che fuggono, da sole o con i figli, dalla violenza di partner, ex, conviventi, mariti e si rifugiano in abitazioni gestite dal pubblico o dal privato sociale. Il rapporto prende le mosse da una ricostruzione delle principali tappe politiche e normative che hanno strutturato l’attuale sistema istituzionale e il ruolo primario svolto dai Centri antiviolenza, per poi affrontare le criticità e infine presentare alcune raccomandazioni. Il punto di partenza è l’assoluta centralità dei Centri antiviolenza e delle Case rifugio nella costruzione della rete per il contrasto alla violenza contro le donne.

La Commissione di inchiesta del Senato sul femminicidio e la violenza di genere, presieduta da Valeria Valente (Pd), vicepresidenti Cinzia Leone (M5s) e Maria Rizzotti (Fibp-Udc), segretari Gianfranco Rufa (Lega) e Donatella Conzatti (Iv), è composta da Luisa Angrisani (M5s), Marzia Casolati (Lega) Danila De Lucia ( M5s), Fantetti Raffaele (Fibp-Udc), Nadia Ginetti (Iv), Francesco Laforgia (Leu), Alessandra Maiorino (M5s), Susy Matriscaino (M5s), Papatheu Urania (Fibp-Udc), Perilli Gianluca (M5s), Pietro Pisani (Lega), Roberto Rampi (Pd), Isabella Rauti (Fdi), Untemberger Jiulia (Aut), Gelsomina Vono (Iv).


“Alla luce dei risultati dell’indagine- si legge nel documento- si ritiene prioritario raggiungere i seguenti obiettivi: aumentare le risorse per l’intero sistema di prevenzione e contrasto alla violenza, semplificare e velocizzare il percorso dei finanziamenti, verificarne l’effettiva erogazione ai Centri antiviolenza e alle Case rifugio attraverso un sistema di monitoraggio più efficace e potenziare la governance centrale del sistema. Secondo: promuovere un’analisi territoriale dei bisogni, coinvolgendo gli enti gestori specializzati. Per garantire continuità e stabilità al sistema, indispensabile per le donne, non è più rinviabile una programmazione di ampio respiro, a partire da finanziamenti strutturali, superando la logica degli interventi straordinari ed emergenziali. Serve riconoscere la dimensione strutturale del fenomeno della violenza maschile contro le donne definendo un impegno istituzionale di lungo periodo”.

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