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Lazio, riconosciuti i debiti fuori bilancio per gli acquisti della Regione

[video width="800" height="444" mp4="http://www.dire.it/wp-content/uploads/2017/07/Lazio_Pisana-Fuori-Bilancio_sito.mp4"][/video] ROMA - Il Consiglio regionale del Lazio ha approvato a maggioranza, con 26 voti

Pubblicato:14-07-2017 14:48
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 11:32

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ROMA – Il Consiglio regionale del Lazio ha approvato a maggioranza, con 26 voti favorevoli e 7 contrari, la proposta di legge numero 377, presentata dalla Giunta, con la quale la Regione riconosce la legittimità dei propri debiti fuori bilancio, per un totale di 436 obbligazioni. Questo in ottemperanza del decreto legislativo 118/2011 in materia di armonizzazione dei sistemi contabili e degli schemi di bilancio delle regioni, degli enti locali e dei loro organismi, che prevede che tali tipologie di obbligazioni siano appunto riconosciute con apposite norme.

Rinviata alla commissione Bilancio, dopo un lungo dibattito e il ricorso ad una riunione dei capigruppo, la proposta abbinata a quella approvata, la numero 376, riguardante i debiti derivanti da sentenze esecutive della magistratura, per un ammontare di circa 19 milioni di euro. La numero 377 riguarda invece acquisti di beni e servizi effettuati in assenza di un preventivo impegno di spesa, per un ammontare pari a 15 milioni di euro.

Numerose polemiche sollevate dalle opposizioni su alcune voci riguardanti rimborsi per missioni istituzionali fuori sede di assessori regionali. L’assessore al Bilancio, Alessandra Sartore, ha letto a tal proposito una dichiarazione a firma delle sue colleghe Lucia Valente e Lidia Ravera in merito alla rinuncia a tali importi. Tuttavia questo non è stato l’unico motivo di discussione nel corso della lunga seduta. Realizzazione di opuscoli informativi, campagne di stampa, compensi a professionisti esterni gli argomenti più ricorrenti per manifestare la contrarietà all’approvazione dell’atto.


Nella sua replica, l’assessore Sartore ha spiegato le circostanze e le dinamiche in cui sono sorte le obbligazioni contestate, alcune delle quali risalenti a decine di anni fa, fino ad affondare le radici in contenziosi legali sorti alla fine degli anni Ottanta.

I consiglieri di centrodestra e del Movimento 5 stelle hanno tuttavia ribadito le proprie posizioni di dissenso al momento della votazione finale, avvenuta dopo una sospensione richiesta dal capogruppo del Partito Democratico, Massimiliano Valeriani, per una verifica all’interno delle forze di maggioranza. Al momento delle dichiarazioni di voto si è unito all’Assemblea il presidente della Regione, Nicola Zingaretti.

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