
ROMA – L’Eritrea è rientrata a far parte dell’Autorità intergovernativa per lo sviluppo (Inter-Governmental Authority on Development, Igad), un organismo regionale dal quale mancava da 16 anni. Ad annunciarlo Yemane Meskel, ministro dell’Informazione, dopo aver preso parte al 14esimo vertice dell’Igad, che si è svolto lunedì a Gibuti. Dopo essere stato espulso dall’organizzazione, inasprendo così l’isolamento internazionale di Asmara, ora il governo del presidente Isaias Afewerki si è detto pronto a “lavorare per la pace, la stabilità e l’integrazione regionale” dell’area, insieme ai Paesi africani membri dell’Igad.
IL CONFLITTO E POI LA PACE CON L’ETIOPIA
La stampa locale e regionale ricorda che all’origine delle tensioni tra Afewerki e l’organizzazione ci fu il suo rifiuto nel 2007 a una missione di peacekeeping guidata dal Kenya per monitorare il rispetto dell’accordo sulle frontiere tra Eritrea ed Etiopia, eredità del conflitto combattuto tra i due Paesi tra il 1998 e il 2000. La disputa è stata risolta con un trattato di pace nel 2018 tra Asmara e Addis Abeba, che è valso un premio Nobel per la pace al primo ministro etiopico Abiy Ahmed Ali.
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