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Due agenti penitenziari sospesi a Trani, per uno l’accusa è di corruzione

Avrebbe favorito incontri "irregolari" tra detenuti e familiari in cambio di generi alimentari

Pubblicato:14-06-2022 17:29
Ultimo aggiornamento:14-06-2022 17:29
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prigione
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BARI – Due agenti di polizia penitenziaria in servizio nel carcere di Trani sono stati sospesi dal servizio. Uno dei due avrebbe cancellato le memorie dei telefoni dell’istituto di pena per eliminare “le tracce delle irregolarità nella gestione delle conversazioni in periodo di pandemia” tra detenuti e parenti.

Il giudice per le indagini preliminari ha escluso la possibilità di “qualificare come depistaggio la condotta” dell’agente definita “accondiscendenza” verso “prassi illecite” nel carcere. Il secondo poliziotto coinvolto, all’epoca dei fatti comandante del reparto di polizia penitenziaria, è accusato di corruzione: avrebbe favorito incontri “irregolari” tra detenuti e familiari in cambio di generi alimentari. Il tribunale spiega che “la naturalezza e l’assenza di remore palesate dalle conversazioni intercettate” tra il pubblico ufficiale e i carcerati “evidenziano che per il sottoufficiale il modo di fare era considerato normale”.

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