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A Reggio Calabria nasce la consulta per la tutela della salute mentale

Disco verde dal consiglio metropolitano anche al regolamento

Pubblicato:14-06-2022 16:55
Ultimo aggiornamento:14-06-2022 16:55
Autore:

Reggio Calabria
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Il Consiglio metropolitano di Reggio Calabria ha approvato oggi, con voto unanime, l’istituzione della Consulta metropolitana per la tutela della salute mentale, con relativo regolamento per il funzionamento. “Si tratta di un provvedimento particolarmente atteso dal territorio e ritenuto di fondamentale importanza da associazioni e cittadini quale strumento ideale per fornire risposte adeguate alle numerose istanze e ai bisogni che provengono dalle fasce più fragili della popolazione“. Così il sindaco facente funzioni della Città metropolitana intervenendo durante i lavori dell’Aula.
“Il percorso che porta il territorio di Reggio Calabria, unico in tutta la regione – ha aggiunto – a dotarsi di un istituto simile, è partito nel corso della precedente consiliatura su forte impulso del sindaco Giuseppe Falcomatà ed è andato avanti grazie all’impegno dell’intero Consiglio metropolitano, nonché dello stimolo costante della Consulta comunale Città metropolitana, presieduta dalla giornalista Emilia Condarelli e dall’associazione Unasam, rappresentata dalla consigliera nazionale Immacolata Cassalia, entrambe presenti oggi in Aula per seguire da vicino lo svolgimento dei lavori”.

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“È una risposta seria e autorevole – ha concluso Versace – che le istituzioni del territorio, con il contributo fondamentale del mondo dell’associazionismo, danno alle fasce più deboli della popolazione”.
Di “momento emozionante e di grande pregnanza sociale” ha poi parlato a margine dei lavori consiliari, Emilia Condarelli, evidenziando “la centralità di un passaggio istituzionale che fa di Reggio Calabria la prima realtà territoriale della regione ad avere assunto questo importante provvedimento che si rivelerà di grandissima utilità per il miglioramento delle condizioni di vita di tantissime persone che vivono in condizione di grave sofferenza”. Per Immacolata Cassalia “questo strumento ci consente di affrontare meglio la delicatissima opera di presa in carico nei confronti delle persone che soffrono di disturbi mentali, orientando in modo più coordinato anche la fase di reinserimento nella società civile”.


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