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‘Elvis’, il cast: “Sarebbe stato un’icona ancora oggi”

Ritorna la 'Elvismania' con Luhrmann, Butler e DeJonge. Il biopic sul 're del rock 'n roll' al cinema il 22 giugno

Pubblicato:14-06-2022 15:47
Ultimo aggiornamento:16-06-2022 15:34

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ROMA – A nove anni da ‘Il grande Gatsby’ con Leonardo DiCaprio e Tobey Maguire, Baz Luhrmann torna sullo schermo con le sue inimitabili esplosioni di colori e luci ma anche di musica e di mescolanza di generi. E lo fa con ‘Elvis’, il biopic sul “re del rock ‘n roll” in arrivo il 22 giugno nelle sale italiane con Warner Bros. Pictures.

Luhrmann ha deciso di fare un film su un’icona della musica americana perché “si legava al mio passato da narratore. I grandi narratori, come Shakespeare, non hanno mai fatto biografie. Quello che fanno- ha detto il regista, in occasione di un incontro cui la Dire ha partecipato per il lancio del trailer- è prendere la storia di una figura iconica, come Shakespeare ha fatto con Riccardo III, e utilizzarla per realizzare un’idea più grande. Per esempio, ‘Amadeus’ non è un film solo su Mozart, ma è anche una storia che racconta la gelosia”.

ELVIS SAREBBE STATO UN’ICONA ANCORA OGGI

Il regista è un grande fan di Elvis “ma non è per questo che ho accettato di fare questo film. Credo- ha proseguito- che in questa epoca moderna il ‘re del rock ‘n roll’ sia la miglior tela su cui ‘dipingere’ ed esplorare l’America degli Anni 50, 60 e 70. Elvis è morto a 42 anni ed è incredibile come la sua esistenza, seppur breve, sia al centro di quelle tre decadi”.


“Elvis sarebbe stato sicuramente un’icona ancora oggi“, ha detto Luhrmann durante l’intervista all’agenzia Dire. “Se dovessi pensare a chi sarebbe oggi Elvis, è difficile. Le icone arrivano quando meno te lo aspetti e fanno la musica che non ti saresti mai immaginato che facessero e da un altrettanto luogo impensabile. Chi avrebbe mai pensato- ha proseguito- che la musica corenana, la K-pop, sarebbe stata la forza musicale incredibilmente pervasiva che è oggi?!”. Il regista ha poi concluso: “Negli Anni 50 e negli Anni 60 dissero ‘c’è un gruppo di ragazzi inglesi con i capelli lunghi e flosci che pensano di poter cantare rock ‘n’ roll’. La gente rideva a crepapelle per questo. Loro erano i Beatles. Visto? Non si sa mai da dove può venire un’icona”.

ELVIS, IL FILM

Il film – pronto a far (ri)accendere la ‘Elvismania’ – è interpretato dal giovanissimo Austin Butler (‘I morti non muoiono’, ‘C’era una volta… a Hollywood’, ‘The Carrie Diaries’) nei costumi del “Re”, e dal premio Oscar Tom Hanks nel ruolo del suo enigmatico manager, il Colonnello Tom Parker. Il dramma esplora la vita e la musica di Presley attraverso il prisma della sua complicata relazione con Parker. La storia approfondisce la complessa dinamica tra i due per oltre vent’anni: dall’ascesa dell’artista alla fama. Sullo sfondo l’evoluzione del paesaggio culturale e della perdita dell’innocenza in America tra ‘black culture’ e rivoluzione sessuale. Ad avere un ruolo centrale in questo viaggio è una delle persone più significative e influenti nella vita di Elvis, Priscilla Presley, nel biopic interpretata da Olivia DeJonge.

BUTLER: ELVIS MI HA RICORDATO DI RESTARE CON PIEDI PER TERRA

Icona culturale, re del rock ‘n roll dal ciuffo ribelle e dal movimento di bacino che ha fatto sognare intere generazioni, tanto da essere soprannominato “Elvis the Pelvis“. Lui è l’indimenticabile Elvis Presley che, ancora oggi, fa emozionare e ballare con le sue ‘Jailhouse Rock’, ‘Love Me Tender’, ‘Suspicious Minds’, ‘Hound Dog’, ‘Can’t help falling in love’, ‘Don’t be cruel’ e molte altre.

Elvis “era alla ricerca costante della folla ed era quasi dipendente da questa che urlava per lui. E poi nel resto della vita si annoiava. Questa è la tragica storia ammonitrice- ha detto Austin Butler all’agenzia Dire- che mi ricorda di tenere sempre i piedi per terra durante tutto il mio percorso (professionale e di vita, ndr) e di circondarmi di persone che abbiano sempre la testa sulle spalle e che siano grate”. Al giovane attore il difficilissimo compito di interpretare Elvis. Ma forse era destino: sia lui che Elvis hanno perso la mamma quando avevano la stessa età.

L’UMANITÀ DIETRO LA LEGGENDA

Austin ha accettato di interpretarlo “perché qui si esplora una icona che è il ritratto della società, si esplora l’umanità che si cela dietro una leggenda come lui. Mi sono impegnato a esplorare il lato umano di questo supereroe e per me fare questo essendo diretto da uno dei più grandi registi di sempre è una gioia così grande che potrei farlo per il resto della vita”, ha raccontato Butler, in occasione di un incontro a cui la Dire ha partecipato per il lancio del trailer.

Come dice lo zio di Peter Parker in ‘Spider-Man’ “da un grande potere derivano grandi responsabilità”, e quindi da un grande talento come Butler deriva un grande compito: far rivivere al pubblico la ‘Elvismania’. E ci è riuscito. Chissà, forse per lui ci sarà un posto agli Oscar del 2023. “Ho lavorato duramente per questo film, un anno prima dell’inizio delle riprese ho studiato canto quasi tutti i giorni per essere uguale a Elvis anche nel dialetto”, ha detto Austin. Dopo tanto studio “ho cercato di liberarmi da ogni paura e vincolo cercando di vivere la sua vita nel modo più veritiero possibile.

Ho cantato le sue canzoni con la mia voce” perché non si potevano usare le registrazioni degli Anni 60 perché sono registrate in mono, quindi il suono era nostalgico. “Sento addosso il peso della responsabilità, non solo verso Elvis ma anche verso Priscilla e Lisa Marie (rispettivamente moglie e figlia del “Re”, ndr), verso tutta la sua famiglia e verso i fan di tutto il mondo. Durante le lavorazioni mi sono sentito come quando da piccoli ci si mette i vestiti dei genitori, ma sono visibilmente grandi e le scarpe sembrano delle barche rispetto i piedi di un bambino. Poi, con il passare dei giorni, sono cresciuto dentro questi vestiti perché ho sentito tutta la sua umanità“, ha concluso Butler.

DEJONGE: PRISCILLA PIONIERA DI STILE

Priscilla Presley non è stata solo la moglie dell’indimenticabile Elvis. Non è stata solo la mamma della loro prima figlia, Lisa Marie. E nemmeno solo colei che lo ha supportato nel suo percorso, a tratti drammatico. “Cilla”, come la chiamava il ‘re del rock ‘n roll’, è stata anche un’icona di stile ed eleganza. Per far rivivere Presley sullo schermo è stato scelto il giovanissimo attore Austin Butler. Per Priscilla, invece, Olivia DeJonge.

“Priscilla è una donna così lontana dalla società in cui viviamo ora, era una pioniera per il modo in cui si vestiva, si faceva i capelli e si truccava. Ma il suo stile era molto puro. Non c’erano i social media e non seguiva queste tendenze un po’ futili che ci sono oggi”, ha detto DeJonge durante l’intervista all’agenzia Dire. Classe 1998, nata a Melbourne (Australia), è nota principalmente per aver interpretato Becca nel film ‘The Visit’ ed Elle nella serie televisiva ‘The Society’.

IL TRAILER

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