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Comunali Torino, Lo Russo resiste al M5s: “Parleremo ai loro elettori”

Il vincitore alle primarie dem conferma la linea ostile alla dirigenza locale pentastellata nonostante le pressioni della coalizione

Pubblicato:14-06-2021 18:53
Ultimo aggiornamento:14-06-2021 19:04

stefano lo russo
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TORINO – “Aprire ai riformisti”, cioè ai centristi, esordisce coperto sul nervo scoperto Stefano Lo Russo.
Ma tutti vogliono sapere dei 5 stelle dal candidato a sindaco del centrosinistra di Torino. “Al netto delle posizioni dei vari esponenti 5 Stelle, credo che dovremo parlare ai loro elettori“.

Confermata dunque la linea ostile alla dirigenza locale pentastellata, le altre risposte restano vaghe: “Non mi esprimo sul dibattito dentro gli altri partiti. Attendiamo di vedere l’evoluzione locale e nazionale” del Movimento 5 Stelle. “Capiremo questo processo di travaglio interno al Movimento 5 Stelle cosa produrrà in termini di candidature”.

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Insomma, sulle alleanze, tema molto caro ai leader nazionali dei due partiti (Enrico Letta l’ha scelta per le prossime politiche, Giuseppe Conte sabato scorso ha promesso ufficialmente appoggio al candidato dem alle primarie bolognesi Matteo Lepore) il vincitore delle primarie del centrosinistra prende ancora tempo, certificando indirettamente la faticosa vittoria di ieri sera.

Solo 11.631 i votanti alle primarie sotto la Mole. A Lo Russo, grande favorito, è andato solo il 37,48%, 4.229 voti. Buon secondo posto nel non lauto banchetto Francesco Tresso, con il 34,85% pari a 3.932 voti. Uno che ha lasciato la lista Monviso, che a sua volta ha appoggiato Lo Russo, per un destino incerto, e che sui 5 stelle aveva chiesto un’alleanza subito per la scelta dei candidati nei vari municipi. Tresso assieme all’altro dem Enzo Lavolta, molto più netto a favore del dialogo coi grillini, vale il 60% degli elettori delle primarie. Un bel problema per la dirigenza dem impegnata a far sintesi, anche se il segretario Mimmo Carretta continua a dire che “non ci sono le condizioni” per un’alleanza al primo turno.

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Tresso che appunto Lo Russo non può ignorare. Perchè la domanda di allargare non viene stavolta da Roma, ma direttamente dall’elettorato. E dunque Lo Russo si augura che “l’iniziativa di Tresso possa trovare un contenitore adatto ad ospitarla. Lo vedrei molto bene dentro la coalizione”.

Una lista in suo appoggio? Ma in politica ogni alleanza ha un prezzo. Per ora il capogruppo dem in Comune riconosce il valore politico delle istanze di Tresso. “Queste primarie certificano la necessità del centrosinistra di allargare al civismo”.

Enzo Lavolta, il compagno di partito di Lo Russo che ha registrato una buona prestazione nelle periferie e ha comunque ottenuto il 25% dei consensi complessivi, ha commentato le primarie giudicandole un insuccesso: “Non esce una maggioranza netta e la partecipazione è deludente”. Ma Lo Russo spegne la polemica con Lavolta: “Le primarie sono avvenute nella compostezza del dibattito, a differenza di altri capoluoghi. Qua siamo sempre stati sui temi. Con Enzo lavoro gomito a gomito da 15 anni”.

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