NEWS:

All’università Sapienza di Roma oggi il convegno sull’autismo

Gli interventi della psicoterapeuta e responsabile dell’Ido, Magda Di Renzo e della presidente di Osma, Rosaria Ferrara

Pubblicato:14-06-2018 16:23
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 13:15
Autore:

FacebookLinkedInXEmailWhatsApp

ROMA – “Si fa poca ricerca sui temi dell’inserimento sociale, che penso sia una parte fondamentale dell’approccio all’autismo perché altrimenti il trattamento rimane monco, a metà”. A dirlo è la dottoressa Rosaria Ferrara, psicologa, ricercatrice e presidente di Oisma, durante un convegno sull’autismo alla facoltà di Medicina Legale della Sapienza di Roma.

“Oggi- spiega- la ricerca è legata al metodo. Non interessano i fini della ricerca, ma vengono fatte ricerche sui trattamenti, che sono assolutamente importantissime. Ma si deve pensare a cosa il bambino potrà fare un domani, in quale contesto lavorativo potrà essere inserito. Ecco a cosa punta Oisma”.

DI RENZO (IDO): SVILUPPO TALENTO ARTISTICO È NECESSARIO

Nella terapia dei soggetti autistici è necessario lo sviluppo delle potenzialità, del talento artistico, perché “se si lavora solo sul deficit il rischio è che le potenzialità vengano sommerse”. È quanto sostiene la psicoterapeuta e responsabile dell’Ido, Magda Di Renzo, intervenendo al convegno dal titolo ‘Risorse e vulnerabilità del soggetto autistico’, nell’aula Magna di Medicina Legale, alla Sapienza di Roma.


“Innanzitutto bisogna trovare le potenzialità– ha spiegato Di Renzo- e questo significa fare delle osservazioni più attente che tengano conto delle traiettorie di sviluppo e, soprattutto, dobbiamo andare a cercare quelle aree in cui è possibile lavorare per trainare tutta l’evoluzione. Questo cosa comporta? Delle evoluzioni migliori”.

 Di Renzo ha parlato anche degli sviluppi in tema di ricerca, con riferimento a un recente studio effettuato dall’Ido: “Abbiamo individuato nella nostra ricerca alcuni indici predittivi, che sono ad esempio la capacità di capire le intenzioni, la capacità di avere una risposta empatica seppur non completa, e quello che è importante è che questi indici predittivi ci hanno permesso di ottenere risultati dopo 2-4 anni di terapia”.

Ti potrebbe interessare:

Le notizie del sito Dire sono utilizzabili e riproducibili, a condizione di citare espressamente la fonte Agenzia DIRE e l’indirizzo www.dire.it