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ROMA – Individuare le vulnerabilità nei primi due anni di vita dei bambini. E’ questo l’obiettivo principale della scheda di screening e monitoraggio neuroevolutivo, messa a punto dall’Istituto di Ortofonologia e presentata in occasione del Congresso nazionale di pediatria organizzato dalla Sip a Roma. La scheda, spiega Elena Vanadia, neuropsichiatra infantile dell’Ido, “copre la fascia di età da 0 a 24 mesi: si tratta di uno strumento nato dalla collaborazione di diverse figure professionali tra cui neuropsichiatri infantili, psicoterapeuti dell’età evolutiva ma anche pediatri che hanno collaborato con noi sia nella fase di stesura che in quella di adattamento”.
Nella pratica clinica questo strumento “è utile sia a livello di medicina pediatrica che in alcuni nidi, riadattandolo per renderlo fruibile e facile da utilizzare. Individuare le vulnerabilità significa che, al di là di specificità e segni che possano predire disturbi dello sviluppo, è possibile supportare la clinica. In questo modo il pediatra può riconoscere i segnali precoci su cui è possibile intervenire con modalità di accudimento, stimolo ed eventualmente di tipo abilitativo e riabilitativo”. Come sta procedendo la standardizzazione di questa scheda? “Al momento abbiamo pianificato l’avvio con una somministrazione su un campione sufficientemente ampio per eventualmente procedere con la distribuzione. Dopodiché avremo un secondo step con la comparazione dei dati di valutazione dello sviluppo dei bambini. Lo scopo è quello di comprendere la sensibilità e l’eventuale specificità dello strumento”. Insieme a questo percorso l’Ido sta portando avanti la creazione di opuscoli rivolti a pediatri e genitori che, in caso di individuazione delle vulnerabilità, rispondano alle loro esigenze”.
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