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Migranti, l’odissea della USS Trenton e quei dodici corpi abbandonati in mare

Nave militare statunitense costretta a vagare nel Mediterraneo dopo un salvataggio di migranti: abbandonati in mare 12 corpi

Pubblicato:14-06-2018 13:30
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 13:15

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ROMA – Dodici corpi lasciati andare mentre 40 naufraghi continuano a vagare nel Mediterraneo, in attesa di sapere dove sbarcare. E’ l’odissea della ‘Trenton’, imbarcazione della US Navy che martedì è dovuta intervenire per soccorrere un gommone con oltre 60 persone a bordo, ribaltatosi al largo della Libia.

Da due giorni la Trenton sta vagando nel Mediterraneo, in attesa di un porto nel quale far sbarcare i migranti. Per le salme, invece, una decisione è stata presa: la nave non dispone di celle frigorifere, i corpi sono stati restituiti al mare.

L’abbandono dei corpi è considerata una decisione estrema nel diritto del mare e l’equipaggio della Trenton ha provato ad evitarlo, chiedendo l’intervento della Sea Watch 3, la nave della ong ‘minacciata’ nei giorni scorsi da Salvini di ricevere “lo stesso trattamento dell’Aquarius”.


Per un giorno interno, la Trenton e la Sea Watch 3 sono state appaiate, attendendo un’autorizzazione per sbarcare i naufraghi che non è arrivata. Senza la possibilità di un attracco sicuro entro le 36 ore di navigazione, la Sea Watch 3 è stata costretta a riprendere la navigazione.

Non ci sono salme a bordo della Trenton – conferma a Repubblica l’ufficio delle pubbliche relazioni della Us Navy – l’equipaggio continua a prendersi cura delle 40 persone soccorse. Ci stiamo coordinando con i nostri partner internazionali per decidere la destinazione delle persone a bordo”.

Martina: “Abominevole lasciare morti in mare”

“È abominevole quanto sta accadendo nel Mediterraneo. Persone lasciate in mezzo al mare in condizioni drammatiche. Morti a cui viene negata la dignità di una sepoltura. È questo il cambiamento? Questa è disumanità, è barbarie. Il Governo se ha dignità intervenga e cambi radicalmente il segno delle proprie scelte di questi giorni. Essere forti con i deboli nel Mediterraneo e deboli con i forti a Bruxelles, assecondando come si è fatto troppe volte le posizioni più conservatrici e contrarie a qualsiasi effettiva politica comunitaria in materia, è la peggiore delle responsabilità”. Così su Facebook il segretario reggente del Partito democratico Maurizio Martina.

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