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Di Maio attacca Macron: “Si scusi, noi non indietreggiamo”

Continua lo scontro diplomatico sull'emergenza migranti, Di Maio chiede scuse ufficiali a Macron. Su Lanzarone: "Si deve dimettere"

Pubblicato:14-06-2018 07:38
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 13:15
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ROMA –  “Spero che Macron si possa scusare, è ancora in tempo. Finché non arriveranno le scuse noi non indietreggiamo. E’ finita l’epoca in cui si pensava che l’Italia si potesse sempre abbindolare”. Lo dice Luigi Di Maio, ospite di Rtl 102.5.

“La notte ha portato consiglio” aggiunge poi Di Maio, commentando la telefonata di questa notte tra il presidente francese Macron e Giuseppe Conte.

“Lo reputo un primo segnale di disgelo”, aggiunge il vicepremier.


“Lanzalone deve dimettersi”

Nel M5S non esiste la presunzione d’innocenza per reati così gravi: Lanzalone si dive dimettere da presidente di Acea, mi aspetto nelle prossime ore questo gesto”. Lo dice Luigi Di Maio, ospite di Rtl 102.5. Di Lanzalone, poi, ricorda: “Ci aveva aiutato a salvare l’azienda dei rifiuti di Livorno e poi era stato brillante nello sbloccare la situazione dello stadio“.

La differenza col passato è come una forza politica reagisce: prima queste situazioni venivano coperte, finché il Movimento allontanerà queste persone non si farà infettare”. Così Luigi Di Maio, ospite di Rtl 102.5, a proposito del coinvolgimento di alcuni esponenti dei Cinque stelle nell’inchiesta sullo stadio della Roma.

“Dl dignità, e vieteremo pubblicità gioco d’azzardo”

Il mio primo atto nel Consiglio dei ministri sara’ il decreto dignita’, un provvedimento che ha quattro punti fondamentali per ridare dignita’ alle categorie di lavoratori: il primo e’ quella per le imprese per snellire la burocrazia; poi c’e’ una norma sulle delocalizzazione, se prendi i soldi dallo Stato non esiste che poi vai all’estero; il terzo punto e’ la lotta alla precarieta’ con la riduzione del rinnovo illimitato ai contratti a tempo determinato; come quarto punto c’e’ il gioco d’azzardo, come prima atto voglio vietare la pubblicita‘”. Lo ha detto il vicepremier e ministro del Lavoro, Luigi Di Maio, ospite di Rtl 102.5.

 

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