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Centri estivi Emilia-Romagna, c’è anche ipotesi piscine. Ma l’opposizione attacca: “Niente di deciso”

Le opposizioni all'attacco della giunta Bonaccini sul tema dei centri estivi: "Niente di deciso, le linee guida sono ancora quelle del 29 aprile. Famiglie sole"

Pubblicato:14-05-2020 16:22
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 18:19
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mascherine-bambini
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BOLOGNA – L’ipotesi di apertura dei centri estivi tra fine maggio e inizio giugno, confermata ieri dal presidente Stefano Bonaccini, non basta alle opposizioni in Assemblea legislativa dell’Emilia-Romagna, che vanno all’attacco in commissione. “Nessuna linea guida da parte della Regione per l’imminente apertura dei centri estivi: le famiglie sono lasciate sole nella gestione dei loro figli”, tuonano i consiglieri leghisti in Regione Simone Pelloni, Valentina Stragliati, Matteo Montevecchi e Maura Catellani.

“La situazione è insostenibile, dalla giunta Bonaccini solo propaganda e mai una mezza risposta”, lamentano preannunciando un accesso agli atti per avere tutti i dati del caso. Dura, durante l’audizione con la vicepresidente Elly Schlein e il sottosegretario Giammaria Manghi, anche la forzista Valentina Castaldini: “Questa sarebbe dovuta essere una giornata che tutti aspettavamo, invece le scuole non riaprono e ci raccontate di linee guida vecchie che risalgono al 29 aprile. Noi vorremmo sapere cos’è successo dal 29 aprile ad oggi, che cosa è stato deciso“.

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“Non conosciamo nulla delle prescrizioni contenute nel protocollo e nelle linee guida in quanto non abbiamo partecipato ai tavoli di confronto e nessuno ci ha coinvolti”, le fa eco il capogruppo di Fratelli d’Italia Marco Lisei.

Schlein, da parte sua, ha rivendicato come “sia stata la Regione Emilia-Romagna ad aprire il dibattito nel paese, chiedendo un confronto al governo che è arrivato nello spazio di 24 ore. Proprio il fatto che la giunta avesse già coinvolto i soggetti interessati, ha fatto sì che fosse in grado di portare avanti proposte dettagliate. 

Nelle linee guida, ad esempio, “non si declina il lavoro degli educatori, specificando quale giochi fare o quali spazi usare, ma si affida alla loro creatività lo svolgimento in sicurezza delle attività. Rispettiamo, però, la cautela con cui il governo si muove in collaborazione con le autorità sanitarie”, evidenzia Schlein. Manghi si è concentrato sullo sport: “Si opererà su distanziamento sociale, l’uso in prevalenza di spazi aperti ma non solo, perché ci sarà in alcuni casi anche la necessità di usare spazi chiusi. Presto sarà predisposto anche un protocollo per l’uso delle piscine: non si sa ancora se si possano utilizzare e lo si deciderà sulla base di pareri sanitari. I fondi a disposizione sono pochi? Io non darei un giudizio e non mi esprimerei, perché il rischio è di uscire dal solco dell’oggettività”.

Critica però anche Silvia Piccinini del M5s: “fuori luogo l’autocelebrazione per essere i primi a fare le cose”. Ma il dem Andrea Costa ha voluto ribattere alle critiche dell’opposizione: “Non è un’operazione utile dire che si è fatto poco, perché se dall’Emilia-Romagna sono partite le linee guida per i servizi educativi ed estivi, è anche frutto di quel metodo partecipativo e di ascolto tipico della nostra Regione”.

Per Giulia Pigoni (lista Bonaccini) “se non avessimo battuto un colpo, non avremmo fatto passi in avanti”. Infine, Igor Taruffi (Coraggiosa) ha affermato che “non risulta che in altre regioni o anche a livello nazionale esistano protocolli di sicurezza per attività che riaprono il 18”.

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