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Maltempo in Romagna, Bonaccini chiederà lo stato d’emergenza nazionale

Registrato il massimo storico dei fiumi degli ultimi 30 anni

Pubblicato:14-05-2019 16:45
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 14:27

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BOLOGNA – Dopo le piogge e le esondazioni di ieri, il presidente della Regione Emilia-Romagna Stefano Bonaccini chiederà lo stato di emergenza nazionale. Ad annunciarlo, stamane, lo stesso governatore che si è recato a Cesena, poi a Villafranca di Forlì, dove sono arrivate da tutta la regione 13 squadre con idrovore e attrezzature per la pulizia di strade e case, pronte ad intervenire appena le acque si abbasseranno. “Ho già sentito al telefono il capo del Dipartimento nazionale di Protezione civile, Angelo Borrelli, e non appena sarà possibile partiremo con la conta dei danni per ottenere tutti i risarcimenti”, sottolinea. E comunque, “dove non saranno coperti da fondi nazionali, interverremo come Regione“.

Le previsioni meteo per i prossimi giorni non sono buone, ha ammesso, “ma sono qui per ribadire il fatto che la Regione è e sarà al fianco di tutti coloro che hanno bisogno di assistenza, aiuto e che si troveranno a dover ripartire una volta passata l’emergenza”. Detto ciò, “ho letto di qualcuno che polemizza, anche in queste ore, ma occuparmene è un lusso che in questo momento non mi posso permettere. Lavoriamo tutti per aiutare chi in questi giorni e in queste ore ha davvero bisogno”.

A Cesena, Bonaccini, insieme al sindaco Paolo Lucchi ha fatto il punto della situazione e ringraziato forze dell’ordine e volontari impegnati nell’emergenza: “Siamo vicini alle persone, alle comunità locali colpite, ai sindaci e agli amministratori locali. Per questo sono voluto venire qui, come sempre faccio e come siamo abituati a fare, per rendermi conto direttamente di quale sia la situazione e di quali i problemi da risolvere”


In Romagna raggiunti livelli idrometrici storici

Una quantità d’acqua senza precedenti. In Romagna, a causa dell’ondata di maltempo di questi giorni, la scorsa notte tutti i fiumi hanno raggiunto livelli idrometrici storici, tra i massimi degli ultimi 30 anni. A dirlo è la Regione Emilia-Romagna, che sottolinea come “allo scioglimento della neve si sono unite piogge intense, importanti e inconsuete”. Per la precisione, “in 36 ore sono caduti 100 millimetri di acqua su un’area vasta“. E così il Montone ha superato gli 8,8 metri a Russi, il Ronco a Forlì ha toccato i 7,31 metri, il Lamone a Faenza ha superato il massimo storico con 8,15 metri e il Savio in più sezioni ha superato il record idrometrico, fino a un massimo di 9,80 metri a Castiglione.

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Rimane quindi attiva anche per domani l’allerta per criticità idraulica di colore arancione per le pianure e la costa tra Ravenna e Rimini, a cui si aggiunge l’allerta arancione per il rischio frane sulle colline romagnole. In Emilia, invece, l’allerta è gialla. Nel modenese in particolare, sono attese per oggi le piene dei fiumi Secchia e Panaro. Proprio in provincia di Modena, in seguito all’allagamento del Comune di Campogalliano a causa del Secchia, risultano al momento evacuate una dozzina di persone, che si aggiunge alla dozzina sfollata anche tra Forlì e Cesena, mentre a San Bartolo, nel ravennate, le 100 persone che ieri erano state fatte evacuare per i timori sulla piena del Ronco, ora stanno tornando nelle abitazioni. 

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Per esondazioni e frane si registrano poi disagi nei Comuni di Galeata, Premilcuore, Predappio, Sarsina, Tredozio, Mercato Saraceno, Dovadola e Borghi e Bagno di Romagna. A causa di frane e dissesti, inoltre, è ancora chiusa da domenica scorsa la provinciale 27, Valle del Samoggia, nel modenese. A Rimini invece prosegue il monitoraggio dopo il crollo della traversa sul fiume Marecchia, in corrispondenza di Ponte Verucchio. Dopo l’esondazione ieri del Savio a Cesena e del Montone a Villafranca, il transito delle ondate di piene oggi è avvenuto senza ulteriori problemi sia nel bolognese sia nel riminese. Per l’emergenza maltempo in Emilia-Romagna sono stati aperti nel complesso 36 Centri operativi comunali e attivati Centri coordinamento soccorsi nelle Prefetture delle province interessate. Dal 12 maggio scorso sono al lavoro oltre 200 volontari di Protezione civile in tutta la regione. Oggi sono state attivate 10 squadre di volontari a Campogalliano, a Forlì-Cesena otto squadre del coordinamento locale e 17 tra i volontari dei coordinamenti di Ferrara, Reggio Emilia, Rimini, Piacenza e Parma e squadre di Federgev.

 

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