BOLOGNA – Una “nuova Resistenza” per combattere “discriminazioni, razzismo, xenofobia e fascismo“. La chiamata viene da Cécile Kyenge, ex ministro, eurodeputata ricandidata nelle file del Pd nella circoscrizione nordest. Kyenge, in vista del 26 maggio, dà appuntamento a simpatizzanti, sostenitori e a tutti coloro che vorranno combattere questa battaglia per sabato pomeriggio in piazza Maggiore, a Bologna, a partire dalle 17.
“Rigurgiti di un clima disumano, che davamo per sconfitti- afferma l’europarlamentare uscente- si diffondono nel paese nutrendosi in modo strumentale della paura che le forze populiste, sovraniste e neofasciste alimentano. La politica migratoria di Salvini, improntata alla cosiddetta ‘sicurezza’ e all’esclusione, colpisce gli immigrati regolarmente soggiornanti così come le loro famiglie e anche le molte famiglie di italiani nativi”.
E così “non passa giorno- prosegue l’ex ministro- che non si senta parlare di episodi di negazione dei diritti fondamentali a bambini nelle scuole, genitori sul lavoro, cittadini e cittadine nelle istituzioni a guida leghista. Ma il peggio è che le politiche salviniane strizzano l’occhio e giustificano l’azione indisturbata di forze xenofobe come Casapound e Forza Nuova che fanno degli ideali fascisti e discriminatori i loro valori di riferimento”.
Di qui l’appello di Kyenge: “Contro questo razzismo strisciante il centrosinistra e le forze politiche progressiste, le realtà antirazziste e la società civile, devono schierarsi senza mezzi termini, e condannare atti e atteggiamenti che finiranno per distruggere la coesione sociale nel nostro paese. Uniamoci in una nuova Resistenza per difendere i valori della nostra Costituzione, rimettere al centro i diritti e la dignità delle persone. All’individualismo che si nutre dell’odio verso l’altro opponiamo la forza della solidarietà perché solo assieme possiamo difendere i valori dell’umanesimo socialista: perché noi Siamo l’Italia, noi Siamo L’Europa!”.
L’appello, “Per una nuova Italia, contro le discriminazioni“, chiama in causa “persone di buona volontà, intellettuali, cittadini e cittadine di ogni livello sociale, per riaffermare i valori della nostra Repubblica democratica”.
“Con forze politiche “xenofobe al governo- si legge nell’appello- il nostro stato si è messo sul modello inutilmente violento, spietato, arrogante, impietoso. Sono questi i residui di un fascismo aberrante, spacciato come merce politica da indignitosi esponenti senza progetto”. Quindi, si legge ancora, “uniamoci contro la retorica distruttiva del populismo perché solo la politica dell’inclusione è il migliore rimedio per difendersi contro discriminazioni, razzismo, sfruttamento, disuguaglianze”.
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