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Di Maio contro Salvini: “È da un mese che gli chiedo un vertice, fa l’offeso”. E Giorgetti carica: “È opportuno”

Il leader dei 5 stelle attacca Salvini: "Dopo il caso Siri l'ha presa sul personale. Ma abbiamo cose da discutere". E lancia proposta di legge contro i corrotti in sanità

Pubblicato:14-05-2019 10:19
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 14:27

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ROMA – “È da un mese che chiedo un vertice di governo ma dopo il caso Siri Salvini l’ha presa sul personale“. Lo dice il vice premier Luigi Di Maio, in conferenza stampa al Senato, osservando sull’ autonomia regionale: “Io ero pronto un mese fa ma senza una riunione di governo non si può procedere. Ho chiesto al presidente del consiglio e al capo della Lega di fare una riunione di governo perché dobbiamo fare tante cose”, continua. “Sono offesi per il caso Siri? Io lo rifarei altre 100 volte“, conclude.

La richiesta di vertice di Di Maio trova sponda nel sottosegretario leghista Giancarlo Giorgetti, che a margine di un evento a Roma afferma: “Il vertice di Governo è opportuno prima del Consiglio dei ministri del 20 maggio”.

“AUTONOMIA? PRIMA CACCIARE DALLA SANITÀ I RACCOMANDATI”

“Si parla di concedere più autonomia alle regioni e io sono d’accordo ma prima bisogna cacciare dalla sanità i raccomandati e i ‘figli di’”, dice ancora Di Maio. “Facciamo le due cose- conclude- ma con ordine”.


“Il Pd ha dimostrato di essere protagonista assoluto delle inchieste sulla sanità, io sono quello che ha attaccato di più il Pd, perché è ora più subdolo: ha cambiato volto ma fa pratiche peggiori di prima”, sottolinea il vice premier Luigi Di Maio. E aggiunge: “Assistiamo a una alleanza tra Pd e Forza Italia, che significa essere venuti allo scoperto perché hanno le stesse pratiche. Sono i partiti principalmente coinvolti negli scandali, noi non li vogliamo far arrivare al governo”, conclude il ministro.

LA PROPOSTA PER CACCIARE I CORROTTI IN SANITÀ: “È EMERGENZA”

“Presentiamo una proposta da votare entro stasera, oggi nel decreto Calabria entra un emendamento del M5S che dice che iniziamo a selezionare per merito e togliamo potere alla politica nelle Asl, in attesa di approvare un disegno di legge più organico, che vogliamo approvare entro fine anno, massimo inizio del prossimo”. Così il vice premier Luigi Di Maio, in conferenza stampa al Senato con la ministra Giulia Grillo.

L’Italia è in piena emergenza corruzione– osserva il capo politico del M5S- e noi ci aspettiamo una risposta dalla Lega su questo emendamento che toglie dalle mani della politica regionale la sanità. Se lo si vuole migliorare siamo disponibili ma ci aspettiamo una risposta chiara”. Il Movimento presenta quindi un emendamento al decreto Calabria in discussione in commissione Affari sociali alla Camera e un disegno di legge che riforma i criteri di nomina dei dirigenti sanitari in base al merito togliendo discrezionalità ai presidenti di Regione al Senato. “Nell’emendamento- spiega Di Maio- c’è scritto che nelle more di una riforma organica, nei prossimi 18 mesi, ma anche meno, andiamo a modificare i meccanismi con cui si individuano i direttori generali, i direttori sanitari e i direttori amministrativi. Si tratta di un emendamento- osserva- che applica il contratto di governo, noi siamo leali e presentiamo una cosa che è nel contratto, in cui c’è scritto che dobbiamo togliere alla politica le nomine nella sanità”. La ministra della Sanità, Giulia Grillo, sottolinea che il tema è “sempre stato rimandato ma è urgentissimo e non può essere sempre rimandato”.

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