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Prodotti tipici, l’agrario ‘Sereni’ è in prima linea per difenderli

ROMA - Preservare e sostenere i

Pubblicato:14-05-2016 15:05
Ultimo aggiornamento:16-12-2020 22:43

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arsial sereni

ROMA – Preservare e sostenere i prodotti tipici del Lazio e di tutta l’Italia, una “ricchezza inestimabile” conosciuta in tutto il mondo e amata da tutti i visitatori dell’Expo 2015. E proprio sull’onda dell’Esposizione universale di Milano parte la riflessione degli addetti ai lavori: dal made in Italy alla produzione agricola e alla biodiversità, dalla formazione delle nuove generazioni di agricoltori fino al Ttip, il patto transoceanico tra Europa e Stati Uniti sul commercio internazionale. In prima linea, l’Istituto agrario Emilio Sereni, tra le scuole del settore più attive del Lazio e del Paese, con un vera e propria azienda agricola dove gli studenti seguono la produzione da cima a fondo, oltre a progetti sociali come quello che a Rebibbia vedrà la realizzazione, da parte del Sereni, di un giardino sensoriale a disposizione dei bambini delle detenute. E oggi l’Istituto romano ha chiamato a raccolta i protagonisti dell’agroalimentare regionale e nazionale per una giornata tutta dedicata alla valorizzazione dei prodotti tipici. Un’aula magna piena di esperti e studenti ha seguito l’evento a cui hanno preso parte le realtà del Distretto Lions 108 L. ‘I prodotti tipici, una ricchezza inestimabile. Preserviamoli e sosteniamoli‘, questo il tema del convegno a cui hanno preso parte moltissimi relatori, tra cui il governatore del Distretto, Tommaso Sediari, la preside del Sereni e coordinatrice del Comitato prodotti agricoli referente per il Centenario per la fame nel mondo, Patrizia Marini, e l’amministratore unico di Arsial, Antonio Rosati.


“Sono molto contenta che in questa sede così prestigiosa dell’istruzione agraria di Roma vi sia questo momento di confronto tra realtà pubbliche e private, mondo dell’istruzione, dell’università, Arsial e il Lions- ha detto la preside- È un momento molto importante perché ci dà lo stimolo per il prossimo futuro, per un’agricoltura del terzo millennio che sarà sempre più sostenibile. Ovviamente, dovremo essere molto attenti sul patto transoceanico che ci preoccupa un po’. Speriamo che i nostri governatori non siano miopi e che facciano attenzione a quello che firmano- ha aggiunto- per sostenere sempre di più l’agricoltura perché ne ha necessità, ma soprattutto abbiamo necessità di giovani agricoltori che facciano innovazione”.



Il convegno è stato anche l’occasione per presentare la pubblicazione scritta dai membri del Comitato sui prodotti tipici del Lazio, Umbria e Sardegna che contiene ricette, curiosità e informazioni sui prodotti agricoli. Ma non solo, perché oggi i ragazzi del Sereni hanno ricevuto anche i diplomi per la loro partecipazione al progetto di alternanza scuola-lavoro realizzato dall’Istituto insieme all’Arsial: “Crediamo molto nell’aspetto della Buona scuola che riguarda l’alternanza scuola-lavoro- ha detto ancora Marini- e Arsial si è sempre messa a contatto con le nostre scuole migliori in Italia per fare in modo che siano partecipi di un lavoro comune. Lavorare insieme a chi ha competenze e capacità- ha concluso- consente ai ragazzi di avere nuove competenze e nuove capacità”.

Loro, gli studenti, sono appena tornati da un mini stage a Parma, dove si è tenuto Cibus, il Salone internazionale dell’alimentazione, accompagnati proprio da Arsial e dall’amministratore unico Rosati che oggi ha ricordato loro le azioni dell’Agenzia regionale a favore dell’agricoltura, dall’apertura di un corner a Fiumicino per i prodotti del Lazio, passando per il bando regionale delle terre pubbliche, “il primo dopo 44 anni”, al risanamento dell’Enoteca regionale di via Frattina dove, ha annunciato, “presenteremo tutti i prodotti nati negli Istituti agrari del Lazio, come sostegno alle scuole e per far conoscere questi prodotti”. Rosati ha ringraziato la preside Marini, “con la sua passione- ha detto- questa scuola sta diventando il punto di riferimento degli Istituti agrari del Lazio”, e ha poi aggiunto: “Lavoreremo molto per aumentare gli stage di questi ragazzi nelle aziende agricole, perché abbiamo bisogno di molta innovazione, uso delle nuove tecnologie e grande conoscenza professionale. La nostra agricoltura è in una fase di passaggio: dobbiamo rilanciare l’idea di una Banca della terra per aumentare la base produttiva e, per quanto riguarda il Lazio, cercheremo di far conoscere la nostra produzione per difendere il valore aggiunto delle nostre aziende agricole”. Con questo obiettivo, Rosati ha annunciato anche che “a settembre rilanceremo la presenza dei corner presso la grande distribuzione di Roma e del Lazio per far conoscere a tutti questi nostri prodotti d’eccellenza. Insomma- ha concluso- si tratta di una iniziativa a più tasti, come in un ipotetico pianoforte, sapendo che oggi tutte le professioni che ruotano intorno al cibo sono libere e creative e possono costruire un’idea di sviluppo più sostenibile, che è la grande scommessa dell’Italia, e che ruota attorno al triangolo dell’economia della bellezza: cultura, turismo e cibo”. Al Sereni, la giornata non poteva che concludersi con una gara gastronomica.

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