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Pino Insegno racconta la sua Maturità: “Ricordo meraviglioso, presi 42/60”

Interpellato da diregiovani.it, il conduttore e doppiatore ha ricordato quei giorni

Pubblicato:14-05-2016 13:19
Ultimo aggiornamento:16-12-2020 22:43

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ROMA – Un’esperienza “meravigliosa”, un”organizzazione da fare invidia anche al Barcellona e un bel ricordo di insegnanti come il professor Sacchetti. È l’esame di maturità di Pino Insegno, l’attore/doppiatore/presentatore romano che ha raggiunto la notorietà con la Premiata Ditta, il quartetto comico formato con Roberto Ciufoli, Tiziana Foschi e Francesca Draghetti.

Interpellato da diregiovani.it, Insegno con piacere ha ricordato quei giorni: “Ho un ricordo meraviglioso- sorride- Abbiamo fatto degli schemi per copiare che quelli del Barcellona fanno ridere”. Praticamente in quella classe si divisero in 4 settori e dentro “c’erano uno che passava bene, due che sapevano copiare alla grande”. Ingegno e fantasia per affrontare l”esame di matematica…: “Legammo un foglio con l’esame ad un filo di canna da pesca e lo buttammo fuori dalla finestra” al di fuori della quale c’era qualcuno pronto a risolverlo per poi farlo riavere a chi era in classe.

pino insegno


“Due ore e mezza e lo riprendemmo- ricorda- C’erano dei quesiti da risolvere. Avevamo anche studiato, però con questi schemi… Il momento più difficile della mia maturità? Sicuramente fu recuperare il filo di nilon. E poi comunque nei gruppi c’erano quelli che sapevano passare bene come nel mio- sorride- Ma c’erano anche delle ”pippe” che invece ci fecero perdere del tempo”.

Insegno e Ciufoli, un’amicizia nata sui banchi di scuola, precisamente del liceo scientifico a Monteverde: “Eravamo in classe insieme, eravamo già amici all’epoca- ricorda- Io presi 42, lui 39. Cosa ricordo di quel periodo? Ricordo che comunque avevamo studiato per quell’esame, ricordo con piacere tra gli altri il professore di italiano, il professor Sacchetti. Avevamo dei professori in gamba. La mia notte prima degli esami? C’erano i Mondiali, vedemmo una partita”.

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