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Gasdotto Tap, nel 2016 i cantieri, prima molecola in arrivo in Italia nel 2020

"Attendiamo per la prossima settimana l'emissione del Decreto

Pubblicato:14-05-2015 16:19
Ultimo aggiornamento:16-12-2020 20:19

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gasdotto adriatico“Attendiamo per la prossima settimana l’emissione del Decreto di Autorizzazione unica da parte del ministero dello Sviluppo economico. Per l’ultimo atto dell’iter autorizzativo, infatti, manca solo la firma del ministro Federica Guidi che dovrebbe arrivare la prossima settimana”, quindi, “speriamo di aprire i cantieri nell’aprile 2016 per avere la prima molecola di gas a gennaio 2020”. Così Giampaolo Russo, amministratore delegato di Tap- Trans Adriatic Pipeline, in audizione alla Camera, nelle commissioni riunite di Ambiente e Attività produttive, sulle comunicazioni della Commissione europea sul Pacchetto ‘Unione dell’Energia’.

Il gasdotto che arriverà dall’Azerbaijan, attraversando la Grecia, l’Albania e l’Adriatico fino in Puglia, “può dare un contributo importante sui consumi degli italiani- dice Russo- l’Italia, infatti, ha una capacità di importazione nettamente superiore rispetto a quella che c’è adesso grazie ai rigassificatori, ma questa è una nuova rotta molto importante con un gas meno caro. Turchia, Grecia e Croazia ambiscono ad essere hub del progetto”.

“La costruzione di un hub strategico e quindi la trasformazione dell’Italia da Paese meramente importatore a esportatore, porterà benefici anche grazie al rilevante ammontare atteso da tariffe di transito e dalla conseguente riduzione delle tariffe di trasporto. Studi recenti, stimano i benefici in termine di tariffe di transito intorno ai 150 milioni l’anno”. Così Giampaolo Russo, amministratore delegato di Tap- Trans Adriatic Pipeline, in audizione alla Camera, nelle commissioni riunite di Ambiente e Attività produttive, sulle comunicazioni della Commissione europea sul Pacchetto ‘Unione dell’Energia’. “Non possiamo sapere” il risparmio effettivo sulla bolletta degli italiani, “le valutazioni sulle tariffe spettano a Snam e all’Autorità per l’energia”, conclude Russo.


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