Caso Tirrenia, biglietti gratis: altri 40 indagati dopo i motori non a norma

Coinvolti anche due magistrati. Avrebbero viaggiato sui traghetti senza pagare, in cambio di favoritismi e mancati controlli

Pubblicato:14-04-2025 18:12
Ultimo aggiornamento:14-04-2025 18:12
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GENOVA – “Carte gold” per viaggiare in Sicilia e Sardegna senza pagare a chi poteva chiudere un occhio su controlli e procedure amministrative. Si indaga anche per corruzione nell’ambito dell’inchiesta condotta dalla procura di Genova che ha portato, la settimana scorsa, al sequestro di tre traghetti della società Cin-Tirrenia, per un importo equivalente di oltre 64 milioni.

Dietro alle accuse di falso e frode in forniture pubbliche per aver utilizzato imbarcazioni prive dei requisiti di legge per il servizio di continuità territoriale tra Genova e Porto Torres, secondo l’accusa ci sarebbero infatti la compiacenza e i mancati controlli in cambio di biglietti gratuiti. Nell’ambito del primo filone dell’inchiesta, che va avanti da oltre due anni, sono stati disposti due arrestati domiciliari e undici misure interdittive, per cui mercoledì inizieranno gli interrogatori, nei confronti di graduati delle Capitanerie di porto italiane e di dipendenti del gruppo Cin, che avrebbero ricevuto una novantina di biglietti gratuiti o scontati, per un valore di poco inferiore ai 20.000 euro. Ma un secondo filone di inchiesta riguarda un’altra quarantina di persone tra funzionari dell’azienda, pubblici ufficiali (ammiragli, alti funzionari di prefetture e questure, appartenenti alle forze dell’ordine) e persino due magistrati (per cui i fascicoli sono stati trasmessi alla Procura di Torino) che avrebbero ricevuto biglietti gratuiti per la Sicilia e la Sardegna

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