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Si suicidano gettandosi dal traghetto, ecco tutti i casi in Italia e… qualche mistero

Si tratta di decine di casi. Difficile ricostruire le dinamiche esatte e soprattutto stabilire se si tratti di gesti volontari oppure di tragiche fatalità

Pubblicato:14-04-2023 17:36
Ultimo aggiornamento:14-04-2023 17:36

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ROMA – Sono decine i casi in Italia di persone che si sono tolte la vita gettandosi dai traghetti. Difficile ogni volta ricostruire le dinamiche esatte e soprattutto stabilire con certezza se si tratti di gesti volontari oppure di tragiche fatalità. Ma l’elenco degli episodi è lungo. L’ultimo risale solo a ieri e riguarda un ragazzo tedesco di 18 anni morto dopo essere caduto in mare, per cause ancora da accertare, dalla nave Costa Toscana, a circa 7 miglia dal porto di Civitavecchia.

È ancora avvolta nel mistero la vicenda di Gaia Randazzo, la ventenne originaria di Codogno e residente nel Cremonese scomparsa lo scorso novembre dalla nave La Superba della compagnia Gnv, partita da Genova e diretta a Palermo. La ragazza, secondo la Procura, si sarebbe lanciata di notte dal traghetto mentre era in navigazione. Tra le ipotesi all’origine del gesto, si parla di una delusione d’amore.

Un mese prima, nell’ottobre 2022, un ragazzo lampedusano di 28 anni, Pietro Amato, affetto da una forma di schizofrenia, si trovava a bordo del traghetto Pietro Novelli che lo avrebbe dovuto portare ad Agrigento per essere accolto in una struttura. Si era imbarcato con il personale sanitario, perché per lui era stato disposto un Tso, ma si sarebbe lanciato in mare durante il viaggio.


Più fortunata la vicenda legata ad un marittimo, che nel giugno del 2020 ha tentato di togliersi la vita gettandosi dalla nave Vincenzo Florio della compagnia Tirrenia, con rotta Palermo-Napoli. Dopo ore di ricerche in mare, l’uomo è stato tratto in salvo.

E ancora: nel giugno del 2019 un uomo di 56 anni di Cagliari è caduto in mare, nel cuore della notte, dal traghetto Moby Dada, partito da Civitavecchia alla volta della Sardegna. A ritrovare il corpo la guardia Costiera. Sul caso non sono state avanzate ipotesi.

Pochi mesi prima, nello stesso anno, un 53enne di Germignaga (Varese) è scomparso nelle acque del Lago Maggiore, dopo essersi imbarcato su un traghetto partito da Laveno Mombello e diretto ad Intra. Il suo corpo non è stato ancora ritrovato. Tra i suoi effetti personali, rinvenuti dai carabinieri sull’imbarcazione, venne ritrovata una lettera in cui l’uomo annunciava il gesto estremo chiedendo perdono ai familiari. Nessuno, tra coloro che erano a bordo, lo ha visto buttarsi. Si tratta invece con probabilità di un incidente l’episodio che nel maggio del 2018 ha come protagonista uno studente di 19 anni, in gita scolastica, che si trovava sulla nave delle Ferrovie dello Stato proveniente da Villa San Giovanni e diretta a Messina. Per cause non chiare il ragazzo è finito in mare, ma per fortuna è stato salvato.

Ma i casi non finiscono qui: era il maggio 2016 quando un poliziotto fuori servizio, che si trovava sulla nave Tremestieri della Caronte & Tourist, appena partita da Villa San Giovanni e diretta a Messina, si è subito tuffato in acqua per trarre in salvo un giovane di 21 anni, dopo averlo visto buttarsi in mare. Non chiari i motivi del gesto. Risale invece a febbraio del 2013 un doppio tentativo di suicidio da parte di un ragazzo di 18 anni di Olmedo (in provincia di Sassari), che forse a seguito di un litigio con una giovane con cui viaggiava, ha scavalcato una prima volta il parapetto di un traghetto Tirrenia proveniente da Genova e diretto a Porto Torres; recuperato in mare, il ragazzo si è ributtato una seconda volta, questa volta dal mezzo di soccorso che lo stava riportando sulla nave. Infine, nel 2011, una donna di 78 anni originaria di Milano, ad un’ora dalla partenza, si lanciò al largo delle acque di Genova dal ponte di una nave della Moby diretta in Sardegna. Dalle testimonianze all’epoca raccolte l’ipotesi più probabile fu proprio quella di un suicidio. Il corpo della donna non fu mai ritrovato.

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