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Il premier etiope Abiy Ahmed prepara il piano anti-milizie, tensioni nell’Amhara

Il quotidiano Addis Standard: "Dopo i disordini, ritorno relativo di pace e stabilità"

Pubblicato:14-04-2023 15:51
Ultimo aggiornamento:14-04-2023 15:51

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(Foto credits Addis Standard/Amhara Communications)

ROMA – “Ritorno relativo” di pace e stabilità nelle città della regione dell’Amhara, nel nord dell’Etiopia, dopo disordini con vittime segnalati in settimana a seguito dell’annuncio da parte del governo federale di una riorganizzazione di forze dell’ordine e milizie con base locale: lo ha riferito Addis Standard, testata di base nella capitale.

CENTRALIZZARE IL COMANDO MILITARE

Le tensioni sono state ricollegate alle comunicazioni del primo ministro Abiy Ahmed in merito a una prossima integrazione nell’esercito federale delle unità armate presenti degli 11 Stati dell’Etiopia. Il capo di governo ha detto di volere “misure di legge idonee contro coloro che hanno deliberatamente un ruolo distruttivo“. L’intento, stando alle dichiarazioni di Abiy, che oggi incontrerà ad Addis Abeba la presidente del Consiglio italiana Giorgia Meloni, è di rafforzare e centralizzare la catena del comando militare.


RITORNO RELATIVO” DI PACE E STABILITA’

Di un “ritorno relativo” di pace e stabilità hanno riferito all’Addis Standard fonti che si trovano nella capitale regionale Bahir Dar e nelle città di Bebre Birhan e di Kobo. Secondo la Commissione dell’Etiopia per i diritti umani, un organismo statale, nei disordini sono state uccise diverse persone, tra i quali due operatori dei Servizi cattolici di soccorso. La Commissione ha anche riferito che gli agenti preposti alla sicurezza “dovrebbero evitare di ricorrere a un uso sproporzionato e letale della forza” e ha chiesto a “tutti” di “esprimere le proprie opinioni in modo pacifico e rispettoso della legge”.

DUE ANNI DI CONFLITTO NEL TIGRAY

Secondo l’emittente Amhara Media Corporation, le “forze speciali” della regione hanno acconsentito al piano di riorganizzazione federale. Stando alla stessa fonte, una posizione analoga è stata adottata da un altro gruppo armato, denominato Fano, pure attivo nell’area.

L’Etiopia sta provando a uscire da una fase di instabilità politica e sociale, segnata tra il novembre 2020 e il novembre scorso da un conflitto con epicentro nella regione settentrionale del Tigray, prossima all’Amhara. Secondo stime rilanciate dall’Unione Africana, nelle violenze hanno perso la vita circa 600mila persone. Le forze ahmara hanno ricoperto un ruolo di rilievo durante il conflitto in appoggio alle unità federali contro i combattenti del Fronte popolare di liberazione del Tigray (Tplf).

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