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Stellantis, Fiom: “Melfi non si tocca, non si perdano posti di lavoro”

"Nelle assemblee che si sono tenute sia in Stellantis che nelle aziende dell'indotto e della logistica abbiamo registrato la preoccupazione delle lavoratrici e dei lavoratori rispetto alle ipotesi di riorganizzazione dello stabilimento"

Pubblicato:14-04-2021 18:42
Ultimo aggiornamento:14-04-2021 18:42
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POTENZA – “Alle 16 di giovedì 15 aprile, all’ingresso 7 di corso Agnelli 220 di Torino, ci saranno due incontri tra Stellantis e i sindacati metalmeccanici. Si svolgerà un primo incontro sulla situazione di tutti gli stabilimenti del gruppo e a seguire ci sarà un confronto specifico sul sito di Melfi”. Così la Fiom Cgil Basilicata, che spiega: “Nelle assemblee che si sono tenute sia in Stellantis che nelle aziende dell’indotto e della logistica abbiamo registrato la preoccupazione delle lavoratrici e dei lavoratori rispetto alle ventilate ipotesi di riorganizzazione dello stabilimento di assemblaggio, preoccupazione che è ancora più evidente agli addetti del sistema di appalto e logistica. Tutto sta avvenendo fuori da un piano industriale complessivo la cui presentazione sembra addirittura ritardata e che i primi atti formali sono stati già fatti come testimonia la vicenda Iscot, con 50 lavoratori espulsi dai cicli produttivi e una pesante cassa integrazione per i restanti 183”. Per la Fiom “alla luce del continuo ricorso agli ammortizzatori sociali, della mancata partenza del terzo turno sulla linea Compass/Ibride e delle voci di interventi strutturali sulla riduzione della capacità installata nello stabilimento Stellantis di Melfi, dall’incontro del 15 ci aspettiamo risposte rispetto alla continuazione del percorso intrapreso per arrivare alla piena occupazione degli addetti dell’area visti i pesanti costi sostenuti fin qui dai lavoratori e delle lavoratrici della Basilicata”.

“In questa cornice assume una grande importanza- si legge ancora- il Consiglio comunale aperto della Città di Melfi che si è tenuto ieri 13 aprile proposto dal sindaco Livio Valvano a cui hanno partecipato, oltre alle organizzazioni sindacali di categoria, moltissimi sindaci lucani, parlamentari e rappresentanti della giunta regionale. Dalla lunga e qualificata discussione emerge con chiarezza la necessità di confermare la centralità dello stabilimento di Melfi e di tutto il sistema di fornitura e logistica tramite il coinvolgimento delle regioni limitrofe da cui provengono numerosi lavoratori, una visione di prospettiva tesa al recupero di una parte dei costi industriali messi sul tavolo dal nuovo amministratore delegato Tavares”. Nel frattempo, prosegue la Fiom “per affrontare la contingenza, tutti i presenti per parte politica si sono impegnati a interloquire con il Governo nazionale al fine di scongiurare le ipotesi di ridimensionamento dell’area industriale più grande della Basilicata. Riteniamo sia inaccettabile quanto portato avanti dal gruppo, che continua a scaricare i costi sui lavoratori e sulle lavoratrici in termini di peggioramento delle condizioni di lavoro. Non siamo disposti a perdere nessun posto di lavoro. La strada è che le istituzioni mettano in campo le iniziative di sistema, anche attraverso l’utilizzo dei fondi del Recovery Fund, per innalzare la competitività dell’area industriale più avanzata del mezzogiorno e che Stellantis preveda investimenti e produzioni per saturare lo stabilimento con nuovi modelli ecologici e sostenibili: Melfi rappresenta la Basilicata e il Sud”, conclude il sindacato.

Predisporre “un documento sul presente e sul futuro dello stabilimento di Melfi affinché possa mantenere un ruolo strategico nell’ambito della produzione industriale”. È quanto hanno deciso oggi in un incontro i sindacati Cgil, Cisl e Uil Basilicata, l’assessore alle Attività Francesco Cupparo e il presidente della Regione Vito Bardi per quanto riguarda la situazione allo stabilimento Stellantis di Melfi.
Nello stesso documento verrà evidenziata la necessità che le azioni già previste nel Recovery Fund per lo sviluppo delle infrastrutture e dei servizi in quell’area siano ritenute prioritarie. Infine, per quel che riguarda il piano strategico, si è convenuto sulla necessità di avviare un confronto serrato fra le parti al fine di definire un campo largo nel quale inserire le azioni più utili capaci di assicurare lo sviluppo della regione e di rispondere in maniera urgente al sistema economico, produttivo e occupazionale, gravemente colpito dalla pandemia.


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