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Rugby: un nobile sport giocato sul rispetto dell’altro

Intervista ad Andrea Di Giandomenico, Commissario Tecnico della Nazionale Femminile di Rugby

Pubblicato:14-04-2021 14:52
Ultimo aggiornamento:14-04-2021 14:53

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ROMA – “Il Rugby è uno sport di nobili origini, nel quale il rispetto delle regole e degli avversari è considerato un valore fondamentale con una forte valenza educativa” esordisce con queste parole Andrea Di Giandomenico, Commissario Tecnico della Nazionale Femminile di Rugby ai nostri microfoni in un’intervista di qualche giorno fa. Oltre alla socializzazione, la pratica di questo sport offre ai giovani l’opportunità di confrontarsi con la propria aggressività e con quella degli altri in un contesto di gioco.

È considerato uno sport di contatto e di situazione: di contatto, perché il confronto fisico tra i giocatori è una costante del gioco; di situazione, perché è fondamentale la capacità di comprendere velocemente la situazione in cui ogni fase della partita si sviluppa. Il Rugby favorisce l’aggregazione dei partecipanti al gioco, sia sul campo sia nel dopo partita. Tipico di questo sport è l’effettuazione di un “terzo tempo” interamente ed esclusivamente dedicato alla degustazione di pasti e bevande, offerti dalla squadra ospitante in cui si condivide quanto vissuto durante la gara. Il regolamento del rugby per i ragazzi è diverso da quello praticato dagli adulti, è semplificato e pensato in modo tale che l’approccio al gioco sia un divertimento per le categorie Under 7 e Under 9, col passare degli anni diventa progressivamente sempre più simile alla disciplina sportiva degli adulti.


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