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Cna Firenze chiede l’azzeramento della Tari al Comune

Il direttore generale Fabrizio Cecconi spiega: "Un'azione così sulla tariffa per i rifiuti consentirebbe di risparmiare risorse da poter destinare alla ripartenza"

Pubblicato:14-04-2021 13:03
Ultimo aggiornamento:14-04-2021 13:03
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FIRENZE – Azzerare la Tari per tutto il 2021 a pubblici esercizi, strutture ricettive, cinema, teatri, circoli ricreativi, associazioni, strutture sportive comprese le palestre e, almeno per il periodo di chiusura delle attività nelle settimane in fascia rossa, a parrucchieri ed estetisti. È quanto chiede Cna Firenze al Comune, invitandolo a seguire quanto messo in campo da altri municipi, come Empoli.

“Sappiamo bene che da sola questa misura non basta, ma costituirebbe un segnale di attenzione della pubblica amministrazione nei confronti di tutte quelle attività alle prese con la crisi legata al Covid. In un momento così complesso sentire la vicinanza di chi guida la città è importante“, spiega Fabrizio Cecconi, direttore generale di Cna. “Incassi fortemente contratti, quando non annullati, e costi fissi che corrono ugualmente: un’azione così sulla tariffa per i rifiuti consentirebbe di risparmiare risorse da poter destinare alla ripartenza delle attività”, aggiunge.

Se, complessivamente, le imprese fiorentine hanno tenuto (quelle attive sono ‘solo’ lo 0,3% in meno di quelle del 2019), diverso è il caso dell’artigianato, che ha lasciato sul campo l’1% delle sue attività. A preoccupare Cna è però “la debacle della voglia di fare impresa: le nuove imprese del 2020 sono infatti quasi il 22% in meno di quelle nate nel 2019, percentuale che arriva al 25% per l’artigianato”.


Quanto al decreto Sostegni “le risorse sono insufficienti. Finalmente però- prosegue il segretario generale- sono stati superati i codici Ateco, come chiediamo da un anno, ma la soglia del 30% del calo di fatturato è una tagliola inaccettabile che esclude oltre il 60% delle imprese: con una contrazione dei ricavi del 29,9% non si riceve nemmeno un euro di contributo. Governo e Parlamento devono correggere questa ingiustizia“. Così “in attesa di un provvedimento veramente efficace da parte del governo, il sostegno della politica locale e regionale diventa quanto mai strategico”, conclude Cecconi.

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