
ROMA – Javier, Paul ed Efrain, i tre uomini rapiti il 26 marzo scorso a Esmeraldas, una località non lontana dal confine con la Colombia sono morti. A darne notizia, il presidente dell’Ecuador Lenin Moreno, in conferenza stampa nella capitale Quito.
Dietro al sequestro, i sospetti ricadono su una cellula di guerriglieri colombiani delle Farc che, rifiutandosi di consegnare le armi così come l’Accordo di pace con Bogotà del 2016 prevederebbe, continuerebbero a gestire le proprie attività illecite tra i due paesi. I tre dipendenti del quotidiano ‘El Comercio’ stavano viaggiando in quella zona quando sono stati rapiti.
In un video inviato qualche giorno fa, sono stati costretti a spiegare davanti la telecamera le condizioni del riscatto: la liberazione di altrettanti combattenti Farc, nonché l’interruzione della cooperazione in chiave anti-terroristica tra Bogotà e Quito.
La notizia sarebbe giunta alle autorità ecuadoregne da fonti interne. Subito avvisato, il presidente Moreno ha dovuto lasciare d’urgenza il Summit delle Americhe, in corso a Lima, in Perù, fino a domani.

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