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Il cane non caccia più? Per lui una “seconda vita” da pensionato

BOLOGNA- Una "seconda vita" per i cani da

Pubblicato:14-04-2016 12:28
Ultimo aggiornamento:16-12-2020 22:34

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cani

BOLOGNA- Una “seconda vita” per i cani da caccia troppo vecchi o che non possono più essere tenuti dal loro padrone. Questa l’idea alla base del progetto “A caccia di una seconda vita“, con cui l’Unità intermedia Salute e Città sane del Comune di Bologna intende offrire, in collaborazione con associazioni animaliste, come Animal liberation, e venatorie, come Federcaccia e Arcicaccia, un’alternativa all’abbandono o alla soppressione di questi cani, facilitandone l’adozione da parte di una nuova famiglia o l’impiego in progetti di pet-therapy. Presentando l’iniziativa a Palazzo D’Accursio, l’assessore alla Sanità Luca Rizzo Nervo afferma che il progetto “risponde a un’esigenza molto sentita, che è quella di offrire a questi cani, che non possono più essere utilizzati per la caccia, la possibilità di essere adottati da qualcuno che abbia voglia di occuparsene e di farli stare bene“. Se funzionerà, chiosa l’assessore, “cercheremo di estenderlo a tutti i Comuni della Città metropolitana”.

cane2L’idea, spiega Patrizia Capozzi dell’Unità intermedia Città sane, è nata “dalle segnalazioni di molti cittadini, che sottolineavano la necessità di un intervento mirato per i cani da caccia all’interno della campagna contro gli abbandoni”. Entrando nel dettaglio, Capozzi fa sapere che “il progetto partirà dalla stagione venatoria che inizierà nei prossimi giorni”. Al momento del rinnovo del tesserino, “ai cacciatori verrà dato un segnalibro con le informazioni per dare il cane in adozione, oltre a un modulo che, una volta compilato, ci permetterà di fare un’indagine statistica per stabilire quanti cacciatori hanno il cane a Bologna, e di verificare la microchippatura degli animali”. Altra particolarità del progetto è la collaborazione sia delle associazioni animaliste che di quelle venatorie. Un incontro strano ma non troppo, dato che, dichiarano Lilia Casali (Animal liberation) e Giuliano Maini (Federcaccia Bologna), “pur mantenendo opinioni contrapposte sulla caccia, riteniamo che un’iniziativa come questa vada appoggiata senza riserve”.


cane3Nello specifico, gli animalisti di Animal liberation e Terre del branco lavoreranno per trovare una nuova famiglia ai cani o per addestrarli in vista di un impiego in progetti di pet-therapy, mentre Federcaccia e Arcicaccia, che rappresentano l’80% dei cacciatori bolognesi, contribuiranno a divulgare il progetto, che probabilmente, precisa Daniele Bugliesi di Arcicaccia Bologna, “toccherà l’apice ad agosto, perché la stagione della caccia con i cani inizia a settembre, e di solito i cacciatori che possiedono un cane rinnovano il tesserino in estate”. Infine, per completare l’iniziativa, è stato ideato anche un concorso letterario per i padroni dei cani, che potranno scrivere un racconto narrandolo in prima persona dal punto di vista dell’animale. Le storie saranno poi raccolte in un libro intitolato, come il progetto, “A caccia di una seconda vita”, pubblicato dall’editore Format-Bo.

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