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Xylella, in Sardegna la minoranza chiede un consiglio straordinario: “Serve un cordone sanitario”

CAGLIARI - "La situazione è gravissima: se arrivasse

Pubblicato:14-04-2015 13:18
Ultimo aggiornamento:16-12-2020 20:15

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Xylella CAGLIARI – “La situazione è gravissima: se arrivasse in Sardegna il batterio xylella fastidiosa verrebbero distrutti i patrimoni olivicolo e vitivinicolo mettendo l’Isola in ginocchio”. Esprimono preoccupazione i consiglieri regionali  della minoranza per un eventuale arrivo anche in Sardegna del batterio nocivo per le coltivazioni agricole che sta causando gravi danni in Puglia, e chiedono ancora che venga discussa al più presto la mozione 134 (primo firmatario Gianluigi Rubiu, capogruppo di Area popolare sarda) sul “piano che miri alla prevenzione e alla salvaguardia del patrimonio olivicolo della Sardegna che rischia di essere colpito dal batterio della xylella fastidiosa, con richiesta di convocazione straordinaria del Consiglio”.

Per Udc, Forza Italia e Riformatori sardi la maggioranza sta sottovalutando il pericolo: “La xylella- afferma il capogruppo dei Riformatori sardi, Attilio Dedoni- ha già creato un enorme danno all’agricoltura della Puglia, bisogna agire tempestivamente per evitare che sbarchi nell’Isola, come hanno fatto i vettori patogeni della peste suina, della blue tongue, del punteruolo rosso e della tuta absolutadei pomodori. La maggioranza, circa un mese fa, ha bocciato una nostra proposta di legge in commissione Salute”.

Per Gianluigi Rubiu è fondamentale costruire un cordone sanitario in entrata che preveda punti di controllo in tutti i porti e gli aeroporti della Sardegna. Rubiu ha ricordato che “la xylella è stata individuata per la prima volta intorno agli anni ’40 nell’America centrale e in particolare in Brasile ed è arrivata in Italia nel 2013. Il batterio non colpisce soltanto le olive, ma anche la vite, le mandorle, le querce e l’erba medica”.


D’accordo anche il consigliere di Forza Italia, Oscar Cherchi, ex assessore dell’Agricoltura: “Nel Psr non sono state previste risorse per eventuali risarcimenti, perché non si potrebbe ammettere con l’Europa di non aver eseguito i controlli appropriati. La Regione deve intervenire con controlli in entrata delle merci, istituendo un vero e proprio servizio Fitosanitario all’interno dell’agenzia Laore”.

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